Fabrizio, l'omicidio di uno stalker:
«Mena picchiata e pedinata»

Fabrizio, l'omicidio di uno stalker: «Mena picchiata e pedinata»
di Nicola Sorrentino
Lunedì 9 Aprile 2018, 06:35 - Ultimo agg. 10:05
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L’aveva maltrattata, picchiata ma anche pedinata per almeno due anni, prima di essere denunciato ed essere sottoposto ad una misura cautelare, gli arresti domiciliari, con l’accusa di stalking e lesioni. A breve sarebbe comparso davanti al gip di Nocera Inferiore, dopo la richiesta di giudizio immediato avanzato dalla Procura. Troppo evidenti gli elementi a suo carico per giustificare un processo lampo, senza l’udienza preliminare, secondo il sostituto procuratore che aveva valutato il suo caso. La notte scorsa invece ha trovato la morte, forse proprio a causa di quella sua gelosia. Fabrizio Senatore, 43enne salernitano residente nella zona industriale, nella notte tra sabato e domenica scorsa era salito in sella alla sua motocicletta per giungere a Nocera Inferiore. Probabilmente era in compagnia. Arrivato nel quartiere Cicalesi, nei pressi del bar Petruccelli, aveva notato la sua ex fidanzata in compagnia di un’altra persona. Come già aveva fatto in passato, l’aveva spiata e poi, una volta che lei era tornata in casa, si era diretto verso l’altro uomo, Domenico Senatore. 

Sarebbe stato proprio Fabrizio ad aggredire il 30enne, probabilmente visto come un potenziale rivale in amore, in virtù di una chiusura del rapporto, quella con la sua ex, che il salernitano proprio non voleva accettare. La sua furia si è spenta a ridosso del muro dell’abitazione della donna, schiacciato dall’auto che guidava Domenico, che probabilmente nel fuggire lo ha investito. Lo chiariranno gli inquirenti. Camionista, padre di una figlia molto giovane, Fabrizio Senatore aveva nel suo casellario diversi precedenti penali. È il gip del tribunale di Nocera Inferiore che li aveva citati, quando dispose per lui, un mese fa, gli arresti domiciliari dopo la denuncia di Filomena S. Dall’estorsione alla violenza privata, fino alla minaccia e alla resistenza a pubblico ufficiale. Poi lo stalking, la cui accusa giustificò lo stato d’arresto presso la propria abitazione. Secondo la denuncia della 37enne nocerina, quando Fabrizio fu mollato, avrebbe dato inizio ad un’opera di persuasione, violenta e incessante, pur di tornare insieme a lei. 

Oltre a seguirla sul posto di lavoro e a pedinarla, l’uomo l’avrebbe anche minacciata più volte di morte. In un caso di spararle con una pistola e, in un’altra occasione, picchiandola anche con violenza. Questo il 7 gennaio scorso, con la donna costretta a refertarsi in ospedale, dopo essere stata tirata per i capelli e presa a schiaffi. Ma era la gelosia ad aver corroso il rapporto tra i due: in più occasioni, infatti, la 37enne F.S. era costretta a restare in auto con lui, con le chiavi della macchina sequestrate e il proprio cellulare consegnato all’uomo, che lo ispezionava per cercare le prove di un ipotetico tradimento. In una prima fase del rapporto, la donna aveva accettato passivamente quei comportamenti, poi, nel trovare la forza per denunciarlo, aveva deciso di chiudere definitivamente la storia.

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