Morì a seguito di un incidente stradale, viaggiava su uno scooter guidato dall’amico. Ed è proprio quest’ultimo, di 17 anni, a essere indagato per omicidio stradale. La procura presso il Tribunale dei minori di Salerno ha concluso l’indagine sulla morte del 18enne Aniello Longobardi. La procura di Nocera Inferiore, invece, ha chiesto l’archiviazione per due automobilisti, che con loro vetture restarono coinvolte nel sinistro. Per entrambi non ci sarebbero responsabilità. La decisione la prenderà il gip, in camera di consiglio, a seguito dell’opposizione presentata dal legale che assiste la famiglia del ragazzo deceduto.
I FATTI
Le indagini furono condotte dai carabinieri della tenenza di Pagani, a Sant’Egidio del Monte Albino, alla fine di luglio scorso. Secondo la consulenza redatta da un perito, in relazione alla dinamica dell’incidente, le uniche responsabilità sarebbero del ragazzo minorenne che guidava lo scooter. Il veicolo proveniva da Angri e si dirigeva verso Pagani: all’altezza di via Ugo Foscolo lo scooter avrebbe tamponato un’auto che li precedeva e che pare fosse in procinto di svoltare.
LE IPOTESI
Ebbene, dal lavoro del consulente non sarebbero emersi elementi tali da indurre la procura di Nocera a ritenere responsabili le due persone che guidavano le auto, che furono coinvolte nell’incidente stradale. Al contrario, la procura presso il Tribunale dei minori ritiene il 17enne responsabile di quanto accaduto, al punto da concludere per lui l’inchiesta. Per lui l’accusa di omicidio stradale, che integra una serie di violazioni anche del codice della strada. Il legale che assiste la famiglia, invece, ritiene responsabili anche i due automobilisti, al punto da opporsi alla richiesta di archiviazione della procura di Nocera Inferiore. Le due posizioni saranno discusse in camera di consiglio, alla fine dell’anno, dinanzi al gip. Il giudice potrebbe decidere per un’archiviazione o un’integrazione d’indagine. Il 17enne, invece, rischia di finire sotto processo, dopo la conclusione dell’inchiesta. Attualmente in comunità, per un altro precedente, potrà presentare memorie o chiedere dei riti alternativi una volta dinanzi al gip.