Omicidio Vassallo, il sindaco Pisani
«Dario ha ragione: verità nascoste»

Omicidio Vassallo, il sindaco Pisani «Dario ha ragione: verità nascoste»
di Antonio Vuolo
Giovedì 7 Febbraio 2019, 06:15 - Ultimo agg. 07:17
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«È legittima la rabbia dei familiari di Angelo Vassallo rispetto all’atteggiamento della procura di Salerno. Del resto, sin dall’inizio è apparsa molto chiara la volontà della magistratura di non voler coinvolgere il territorio nella ricerca della verità». Il primo cittadino di Pollica e successore politico del sindaco pescatore, Stefano Pisani, appoggia la denuncia di Dario Vassallo, fratello del sindaco ammazzato il 5 settembre del 2010, nei confronti dei pm salernitani per non aver detto tante cose sulla morte di Angelo Vassallo. La rabbia di Dario, ch’è anche presidente della Fondazione Angelo Vassallo, è esplosa in seguito alla visione di alcuni atti ufficiali sulla morte del fratello. Una o più armi? I nove colpi su nove andati a segno? Il motorino? Ipotesi, congetture, ma ad oggi nessuna verità sull’omicidio. 
LA DELUSIONE
«Guardiamo in faccia la realtà, la speranza si sta consumando giorno dopo giorno. - aggiunge, amareggiato, Pisani - Se dopo nove anni ancora continuano a dirci chi sa parli, non andremo da nessuna parte. E poi io devo dire questa cosa...». Non c’è tempo per dirla perché cade la linea telefonica. Ma poco dopo, il cellulare torna a squillare e Pisani non usa giri di parole. «Più volte sono stato a Salerno per chiedere personalmente ai magistrati in che modo avremmo potuto collaborare - sottolinea l’erede di Vassallo - per aiutare a scoprire la verità e perché stufo di sentir dire dalla Procura che la gente di Pollica non collaborava. Da parte loro, invece, non c’è stata mai la volontà di interagire con la comunità locale, guardando sempre tutto da lontano». Una strada, quella che separa Pollica da Salerno, che il primo cittadino Pisani ha, infatti, fatto più volte per manifestare tutto il desiderio suo e della comunità di contribuire a scoprire la verità. E, di fatto, ci tiene a rimarcarlo: «Gli ho detto sempre coinvolgeteci, vogliamo aiutarvi. Dalla parte opposta, invece, c’è stata sempre distanza». 
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