Lavoravano senza aver alcun contratto. Rocco Scalesi, 64enne salernitano, è deceduto l’8 luglio dopo essere precipitato dal tetto di un capannone a Montecorvino Pugliano e lavorava per conto dell’impresa edile Cup 3 di Montecorvino Pugliano ma gli investigatori non hanno trovato nessun contratto di assunzione e per l’Inps è un perfetto sconosciuto.
Vicenda molto simile a quella di un altro operaio, il 53enne di Giffoni Valle Piana, che lo scorso 30 giugno è rimasto gravemente ferito ed ustionato mentre si trovava in un cantiere nautico a Pontecagnano, della società Marino Yact, ed anche lui come Scalesi non risulta assunto.
Il titolare della Cup 3, impresa incaricata di eseguire i lavori di ristrutturazione del capannone a Bivio Pratole, frazione di Montecorvino Pugliano, ha riferito agli investigatori che l’8 luglio è stato il primo giorno di lavoro per Rocco Scalesi. Circostanza che non convince gli inquirenti e che sono ancora a lavoro per appurare se nel capannone della famiglia Cincotti sono state rispettate le norme per tutelare il manovale che purtroppo non indossava il casco protettivo ed è deceduto dopo essere precipitato da un’altezza di circa quindici metri. Il titolare della Cup 3 e il legale rappresentante della società proprietaria del capannone, che fa capo alla famiglia Cincotti, sono indagati per omicidio colposo. Sull’altro filone d’indagine quello riguardante l’infortunio accaduto a fine giugno nel cantiere della Marino Yact, a Pontecagnano, per il momento, l’unica novità importante è quella che il 53enne, rimasto ferito ed ustionato insieme al collega 34enne residente a Salerno, non ha un contratto di lavoro e che addirittura i gestori del cantiere nautico hanno riferito che l’operaio era lì per caso ed era andato a chiedere un posto di lavoro.
L’operaio giffonese, per gli investigatori, è rimasto ferito ed ustionato mentre stava riparando un’imbarcazione insieme all’altro manovale anche lui gravemente ferito ed entrambi raggiunti dalle fiamme che hanno avviluppato una barca. Circostanze su cui è puntata l’attenzione degli investigatori e che stanno facendo di tutto per far luce sui due gravi incidenti sul lavoro. Bisognerà accertare se davvero per Scalesi l’8 luglio era il primo giorno di lavoro e nell’altro caso gli investigatori dovranno appurare se l’operaio giffonese era nel cantiere nautico per caso oppure no.