Sono ben 9.043 le ore extra-budget di cui hanno bisogno gli ospedali di Battipaglia, di Eboli e di Roccadaspide per garantire i livelli essenziali di assistenza. Questa è la fotografia del Piano aziendale di prestazioni aggiuntive a fronte delle carenze di organico ormai croniche degli ospedali salernitani. Prestazioni mediche offerte da medici esterni, stante l’impossibilità di garantire la copertura da parte dei medici che già fanno parte dell’Asl.
«Il ricorso all’istituto delle prestazioni aggiuntive è risultato indispensabile in connessione alla problematica delle “carenze organiche mediche” derivanti dal prolungato blocco del turnover imposto nell’ambito del piano di rientro - si legge nella delibera dell’Asl - che ha assunto col tempo dimensioni sempre più preoccupanti stante l’impossibilità di organizzare le attività ordinarie senza il ricorso a tale istituto, a cui ha fatto seguito l’infruttuoso esito delle procedure concorsuali per la copertura degli organici medici». Da qui, quindi, il ricorso alle prestazioni aggiuntive. La ripartizione, anche se in minima parte, pesa maggiormente sul nosocomio battipagliese. Al Santa Maria della Speranza di Battipaglia, infatti, sono necessarie in totale 4.182 ore extra-budget: di queste, 2.036 ore sono necessarie per il reparto di ostetricia e ginecologia, 1.487 ore servono al reparto di pediatria e altre 659 ore per il reparto di neonatologia. Uno spaccato della realtà battipagliese: da un lato la stringente carenza inerente il punto nascite, dall’altra l’assoluta esigenza dell’attività di quest’ultimo che serve una platea di utenti notevolmente estesa.
La situazione, del resto, non è da meno a Eboli. In questo caso, a pesare è la situazione del pronto soccorso, dove sono richieste 2.158 ore di prestazioni aggiuntive. Drammatica è la situazione anche dell’ospedale di Roccadaspide. In quello che è l’unico presidio per numerose persone degli Alburni, infatti, mancano in totale 4.051 ore che vengono coperte da medici esterni. La ripartizione, in questo caso, manifesta le difficoltà del reparto di chirurgia, dove sono richieste ben 2.904 ore di extra-budget. È il reparto, tra tutti quelli coinvolti, anche a Battipaglia ed Eboli, che richiede il maggior impegno di risorse esterne agli organici. A seguire, poi, c’è anche in questo caso il pronto soccorso: sono in totale 627 ore quelle richieste per rispondere alle emergenze. Ultimo reparto, che è anche quello a richiedere il minor apporto di ore, è la cardiologia: solo 520 ore di extra-budget. L’impegno di medici esterni, comunque, non sarà a costo zero. Per coprire le 4.182 ore di extra-budget, infatti, è stata prevista una spesa presunta di ben 452mila 150 euro. Al di là dei costi, tuttavia, si manifesta ancora una volta la situazione preoccupante in cui versa la sanità salernitana, dove molti reparti restano appesi a un filo.
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