Paestum, bufalini trovati morti sulla spiaggia: scontro tra animalisti e allevatori

Gli animali portati a mare dai torrenti della Piana del Sele

Bufalini morti sulla spiaggia di Paestum
Bufalini morti sulla spiaggia di Paestum
di Carmela Santi
Lunedì 22 Maggio 2023, 10:25 - Ultimo agg. 12:20
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Bufali innocenti, bastonati, uccisi e gettati nei fiumi. Colpevoli solo di essere nati maschi. Ieri mattina i volontari di Salerno Animal Save hanno trovato due bufalini morti sulla spiaggia della Licinella a Capaccio Paestum, nei pressi del torrente Capodifiume. «Gli allevatori trattano come merce queste creature considerate scarti - è la denuncia degli animalisti - questa è la chiara dimostrazione delle continue tragedie, abusi e uccisioni che avvengono all'interno degli allevamenti di bufale. I bufalini maschi non sono merce da sfruttare per guadagni economici, quindi vengono uccisi o fatti morire di fame e gettati come spazzatura. Oltre alle uccisioni e alla riduzione ad oggetti di esseri viventi senzienti, queste produzioni sono altamente inquinanti sia nella gestione legale dell'attività sia come in questo caso di deturpazione delle aree naturali. La provincia di Salerno ha risentito più volte delle conseguenze su vari tratti di costa degli scarichi illegali degli allevamenti. Come abbiamo fatto ad arrivare ad accettare tutto questo?». Animal Save chiede mobilitazione ed un intervento immediato. Il ritrovamento è stato opportunamente segnalato alle autorità competenti. Intanto una prima risposta arriva dagli allevatori di Capaccio Paestum. Giuseppe Sica oltre ad avere in famiglia un'azienda di allevamento è presidente di una associazione di allevatori e produttori di Paestum.

«Nel caso specifico - dice - non so cosa sia potuto accadere. Ma come allevatore posso assicurare che non uccidiamo i bufalini appena nati. Non è una prassi che appartiene al nostro mondo imprenditoriale. Non esiste. Il nostro obiettivo è il benessere degli animali. Poi perché dovremmo ucciderli se anche per i bufalini sono previsti dei contributi?». Va oltre Enrico Bellelli, anche lui allevatore di Capaccio Paestum: «Non so se i capi trovati morti a Licinella siano davvero maschi. Ma se così fosse l'episodio potrebbe avere diverse spiegazioni. Fermo restando che noi non uccidiamo i capi maschi. Tutti gli animali sono schedati e molti sono microchippati. C'è un registro nazionale gestito dall'istituto zooprofilattico, per cui è facile fare i dovuti controlli. In più per i capi maschi c'è un percorso ben preciso. Intorno ai dieci giorni vengono venduti ad aziende di macellazione e trasformazione. Talvolta anche le femmine vengono vendute appena nate se presentano delle problematiche come il quinto capezzolo». Per Bellelli è possibile che i capi trovati morti sulla spiaggia siano nati di notte da soli e che siano finiti nel fiume Sele. Le piogge torrenziali li hanno poi fatti arrivate in riva al mare ormai privi di vita. «A me è capitato - dice l'allevatore - ho trovato dei capi nati di notte morti in una vasca di scolo. Solo a Capaccio ci sono 30mila capi di bufale, il numero sale a 60 mila se ci estendiamo ai centri limitrofi Altavilla, Matinelle e Serre - aggiunge Bellelli - sono tutti comuni attraversati dal Sele.

Per cui difficile stabilire la provenienza precisa dei capi trovati morti». 

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