Scoperta tra i templi di Paestum
spunta la residenza dei nobili

Scoperta tra i templi di Paestum spunta la residenza dei nobili
di Paola Desiderio
Sabato 14 Gennaio 2017, 07:55 - Ultimo agg. 15 Gennaio, 18:48
3 Minuti di Lettura
Capaccio Paestum. «Ci domandiamo se il termine casa sia adeguato, visto che ci troviamo davanti a un edificio monumentale. Ed è una sorpresa in questa fase, la seconda metà del sesto secolo avanti Cristo». Lo scavo effettuato in questi mesi nel parco archeologico di Paestum si è concluso giovedì scorso, e gli esiti stanno andando ben oltre le aspettative, come spiega il direttore Gabriel Zuchtriegel: «Più che una casa, sembra la residenza di una famiglia importante». La scoperta apre nuovi interrogativi sulla storia sociale della città di Poseidonia. «Significa che c’erano famiglie molto facoltose e altre che vivevano molto più modestamente. Quindi ci domandiamo se i coloni arrivassero nelle stesse condizioni sociali o se ci fossero già differenze». 
Alcune risposte potrebbero arrivare dallo studio dei reperti, il lavoro iniziato a ottobre non si è ancora concluso. Ultimato lo scavo, gli archeologi Francesca Luongo e Francesco Scelza, impegnati grazie al sostegno economico sul progetto del Pastificio Amato, che ha finanziato due borse di ricerca, stanno ora studiando i reperti che durante la campagna di scavo sono stati rinvenuti e imbustati.
«Dobbiamo studiare i materiali, la cronologia, le funzioni dei vari spazi. I reperti vanno puliti e restaurati, credo che ci saranno altre sorprese. I risultati dello scavo saranno presentati al Museo di Paestum il 3 febbraio», annuncia il direttore. Si terrà una tavola rotonda con l’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis, il soprintendente di Pompei Massimo Osanna e Chiara Portale, docente di Archeologia all’Università di Palermo. Gli archeologi che hanno lavorato allo scavo illustreranno la struttura di epoca arcaica (coeva al Tempio di Athena ed alla celeberrima Tomba del Tuffatore) che hanno indagato scendendo sotto i livelli di pavimentazione di una grande dimora romana.
I lavori, iniziati il 17 ottobre, avevano l’obiettivo di approfondire lo studio della vita dei greci all’epoca in cui furono costruiti i templi. Come vivevano, com’era caratterizzata la società dell’epoca? Sono alcuni degli interrogativi a cui si sta cercando di dare risposta. Nel parco archeologico di Paestum, è possibile vedere per lo più ciò che rimane dell’epoca romana, con al centro i tre templi greci. Ben poco si sa, invece, della vita dei fondatori della città. Lo scavo è avvenuto sotto una domus romana, dove sono state rinvenuti muri di cui sono conservati tre livelli di blocchi, una tecnica solitamente utilizzata per costruire santuari, ma in alcuni casi anche case importanti, strutture che dimostrano grande ricchezza e raffinatezza. Quello effettuato in questi mesi, a poche centinaia di metri a Ovest del Tempio di Nettuno, è stato uno scavo particolare anche in quanto aperto al pubblico, che ha potuto assistervi partecipando a visite guidate e attraverso i social network.
Oltre all’indubbio interesse suscitato per il lavoro, considerato che da tempo non si scavava a Paestum, è stato anche un ulteriore incentivo per le visite al parco archeologico. Ed è probabile che in futuro si riprenderà a scavare. «Abbiamo effettuato una prima campagna di scavo, ma bisogna andare avanti per tanti motivi - aggiunge Zuchtriegel – abbiamo un pozzo scavato in parte: bisogna capire dove arriva, che materiale c’è dentro, i vari strati». 
Si tratta di un pozzo scavato nel pavimento in cui venne sacrificato un cane, come hanno rivelato le ossa, rinvenute assieme ad alcuni frammenti di vaso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA