Liberi dal 41 bis, la Dda impugna
scarcerazione dei fratelli Petrosino

Liberi dal 41 bis, la Dda impugna scarcerazione dei fratelli Petrosino
di Nicola Sorrentino
Sabato 5 Gennaio 2019, 14:17
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PAGANI. La procura Antimafia di Salerno ha impugnato la scarcerazione dei fratelli Antonio e Michele Petrosino D'Auria. Il sostituto procuratore, Vincenzo Montemurro, titolare dell'accusa al processo Criniera e Taurania Revenge, ha acquisito la documentazione per fare ricorso al Tribunale del Riesame per una nuova valutazione dei fatti. I due fratelli, considerati a capo di un'organizzazione criminale a Pagani, erano in carcere per associazione di stampo mafioso dal 2014, in regime di carcere duro. Erano stati scarcerati entrambi prima di Natale dal collegio competente a Nocera Inferiore, vista la cessazione delle esigenze cautelari e del tempo trascorso in carcere. Entrambi sono imputati nel processo Criniera, il cui impianto accusatorio verte sulle azioni criminali del clan Fezza - D'Auria Petrosino e sui rapporti presunti con la classe politica a Pagani. Il processo è in attesa di registrare la deposizione dei testi della difesa. Antonio D'Auria Petrosino è invece atteso dalla sentenza nel processo Taurania Revenge. In questo caso, è accusato di aver guidato un'organizzazione dedita al traffico di droga.

Ad oggi, tuttavia, non vi è una sentenza che attribuisca ai due fratelli una connotazione mafiosa, nè l'esistenza di un clan attivo - secondo la Dda - nel centro storico di Pagani. Il fratello maggiore, Michele Petrosino D’Auria, era stato assolto, insieme al fratello, nel processo Linea d’ombra, dove veniva considerato mediatore tra gli ambienti criminali e quelli della politica. Per diversi collaboratori e pentiti, i due fratelli avrebbero avuto ruoli distinti nel presunto clan che porta il loro nome: Antonio riconosciuto come capo e Michele inserito in ambienti "politici" e lontani dalla strada. Erano rinchiusi nei carceri di Novara e di Cuneo. L'Antimafia, intanto, prepara il suo ricorso. 
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