Per vendetta mostra foto hot di lei,
a giudizio per violazione privacy

Per vendetta mostra foto hot di lei, a giudizio per violazione privacy
di Viviana De Vita
Giovedì 13 Giugno 2019, 10:45
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Lo aveva lasciato per un altro ma la nuova relazione non le impediva di continuare ad avere rapporti con lui. Un triangolo amoroso che è andato stretto al primo fidanzato che per vendicarsi ha mostrato foto e video hot al rivale. Una vendetta che gli è costata cara e per la quale potrebbe presto dover affrontare un processo. Il gip Alfonso Scermino ha disposto a carico dell'uomo, un giovane salernitano, l'imputazione coatta respingendo la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero all'esito delle indagini preliminari. L'accusa è di violazione del codice della privacy per aver mostrato dati personali e sensibili. Il procedimento è uno dei tanti scaturiti dalle nuove tecnologie, informatiche e telematiche, in seguito alle quali sono state stabilite nuove forme di violazione della privacy. Secondo la Procura, che aveva chiesto l'archiviazione, nel comportamento dell'uomo non vi era reato perché quelle foto non erano state divulgate ma solo mostrate. Diversa invece, la tesi del gip secondo cui c'è stata comunque una violazione della privacy perché quella condotta ha comportato un danno alla ragazza che è stata lasciata dal fidanzato.

 

La vicenda risale a qualche tempo fa, quando l'uomo è stato mollato dalla fidanzata che si era innamorata di un altro. Poco dopo però, la donna è sembrata ritornare sui propri passi rintrecciando la relazione con l'ex. Questi però, non ci ha messo molto a capire che lei voleva tenere in piedi entrambe le relazioni. Così ha contattato il rivale e gli ha dato un appuntamento. In pochi secondi gli ha mostrato foto e video che avrebbe dovuto gelosamente conservare facendo scattare l'ira del contendente che, ovviamente, ha lasciato la fidanzata. È stata quest'ultima a denunciare l'episodio facendo aprire un fascicolo che rischiava di essere archiviato così come chiesto dal magistrato. A seguito dell'udienza camerale, il gip ha invece disposto l'imputazione coatta: il procedimento sembra lanciare un messaggio di monito in relazione all'utilizzo delle nuove tecnologie che sempre più insidiose, possono generare nuove forme di reato. Solo la settimana scorsa il gip Scermino si è pronunciato su un analogo episodio dove un uomo, per vendicarsi dell'ex, ha inviato gli screenshot delle loro conversazioni, che sarebbero dovute restare private, ad amici e conoscenti creando così all'ex un danno di immagine. Un reato, questo, sancito già dalla Costituzione: «la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili».
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