I pirati della Dogana, dal giudice
l'impiegato sotto accusa: «Una leggerezza»

I pirati della Dogana, dal giudice l'impiegato sotto accusa: «Una leggerezza»
di Angela Trocini
Venerdì 15 Maggio 2020, 02:35 - Ultimo agg. 07:35
1 Minuto di Lettura
Si è avvalso della facoltà di non rispondere l'impiegato presso la Procura di Salerno sospeso dal pubblico servizio per dieci mesi per aver riferito, secondo l'impianto accusatorio, a due avvocati alcuni dati riservati sul procedimento penale a carico di alcuni funzionari doganali. Per il pm Elena Guarino, violando i doveri d'ufficio, avrebbe effettuato cinque accessi abusivi al sistema informatico in uso alla procura per estrarre informazioni riservate che poi avrebbe rivelato ai due professionisti, anche loro indagati nella medesima inchiesta giudiziaria. E trattandosi di un ausiliario, non era istituzionalmente deputato alle comunicazioni delle iscrizioni al sistema informatico. Accompagnato dagli avvocati Agostino De Caro e Francesco Rizzo, l'indagato ha depositato al gip Maria Zambrano una memoria scritta con la quale ha spiegato di essere stato sempre un impiegato fedele, si è trattato di una leggerezza nel caso di specie. Hanno verificato tutto, su migliaia di procedimenti dell'ufficio di procura dove ha svolto le funzioni di ausiliario addetto alla corrispondenza, non ha mai commesso nulla.
















 
© RIPRODUZIONE RISERVATA