Pistolettate e agguati tra bande rivali, condanna definitiva per due indagati

Gambizzato in strada, si vendicò sparando contro la porta di casa del suo aggressore

Il palazzo della Corte di Cassazione a Roma
Il palazzo della Corte di Cassazione a Roma
di Nicola Sorrentino
Sabato 12 Novembre 2022, 07:34 - Ultimo agg. 20:25
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Gambizzato in strada, si vendicò sparando contro la porta di casa del suo aggressore: si chiude in Cassazione il procedimento per Antonio De Napoli e Marco Iannone, i due nocerini che tra il 4 e il 5 settembre 2016, a Nocera Inferiore, diedero un'accelerata alle indagini su tre distinti gruppi criminali, la cui evoluzione si tradusse nell'inchiesta della Dda, «Un'altra storia». Con il rigetto dei ricorsi, per i due la condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione è definitiva. In appello era caduta l'aggravante mafiosa. Giorni fa, l'ordine di carcerazione per entrambi. Secondo le accuse, il primo ferì il secondo, così quest'ultimo il giorno dopo tentò di vendicarsi. Il 4 settembre di quell'anno Antonio De Napoli gambizzò a Piedimonte Marco Iannone con una calibro 7,65.

Un'azione intimidatoria le cui ragioni non furono mai chiarite ma che, secondo le indagini, erano da ricercare nella gestione dello spaccio a Nocera e in quella di un parco giochi.

Il giorno seguente, Iannone si recò presso casa di De Napoli, insieme ad un'altra persona mai identificata, esplodendo alcuni colpi di pistola sulla porta d'ingresso. L'inchiesta, che era già in essere e seguita da Ros e Squadra Mobile, condusse all'identificazione dei due protagonisti. Le accuse erano per entrambi di detenzione di arma da fuoco in luogo pubblico, mentre il solo De Napoli rispondeva di lesioni e Iannone di minaccia. Qualche mese dopo quei fatti, con sparatorie e scorribande in città, gli inquirenti eseguirono oltre venti ordinanze cautelari nei confronti di persone ritenute appartenenti ai due gruppi vicini ai fratelli Cuomo e D'Elia. Uno scenario che le stesse indagini avevano in parte ridimensionato, con una pace decisa tra i due gruppi, dopo una serie di azioni violente. Un contesto nuovamente stravolto, oggi, in ragione delle nuove indagini che vedrebbero nuovamente il gruppo Cuomo avverso al clan di Piedimonte.

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