Racket della sosta, a Salerno
arriva la stretta col decreto Salvini

Racket della sosta, a Salerno arriva la stretta col decreto Salvini
di Gianluca Sollazzo
Domenica 6 Gennaio 2019, 06:40 - Ultimo agg. 07:40
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Contro i recidivi del pizzo sulla sosta scatta la prima applicazione del decreto sicurezza. Mentre sul tema immigrazione è guerra tra sindaci e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a Salerno le nuove disposizioni in materia di parcheggiatori abusivi fanno scattare la stretta. Il comandante della polizia municipale, Antonio Vecchione, ha chiesto nei giorni scorsi al nucleo operativo di predisporre i fascicoli con le notizie di reato riconducibili a sei posteggiatori che assillano residenti e turisti in varie zone della città con le loro continue richieste di denaro. Un presidio costante, dinanzi a ospedale, cinema e mercati, che rende la vita impossibile agli abitanti. A quanto si apprende, le notizie di reato fanno riferimento alle violazioni reiterate tra gli anni 2016 e 2018 e fanno riferimento a verbali mai pagati e a denunce per inottemperanze di allontanamento e daspo urbani. Ieri i fascicoli a carico dei sei recidivi sono stati predisposti, pronti per essere portati in Procura. I parcheggiatori saranno denunciati in base a quanto prevede l’articolo 21-sexies della legge n. 132 di conversione in legge del decreto sicurezza, al centro in queste ore di un’aspra polemica politica tra ministro dell’Interno e primi cittadini. Ma se si litiga sull’immigrazione, sembra viceversa che sull’applicazione delle nuove disposizioni in materia di parcheggiatori abusivi non ci siano problemi. Anzi. 

A Salerno si applica per la prima volta la stretta per porre un freno alla invasione dei parcheggiatori che si fanno beffa dei precedenti impianti normativi. Nel 2018 il nucleo operativo della Polizia municipale ha sanzionato 150 parcheggiatori abusivi con multa di 771 euro e denunciato 81 abusivi per inottemperanza del Daspo urbano (allontanamento per gli abusivi residenti in città) e dei fogli di via (allontanamento per i non residenti in città). Sui recidivi sanzionati e beccati per inottemperanza al Daspo pende già un’accusa del reato di “inosservanza dei provvedimenti dell’autorità” ai sensi dell’articolo 650 del codice penale. E in base a questa accusa dovranno essere processati. Ma da ieri, con la prima applicazione della legge di conversione del decreto sicurezza del Governo, si potrà inchiodare per la prima volta sei super recidivi che operano in città. Con una modifica al comma 15-bis dell’articolo 7 del Codice della Strada, l’esercizio non autorizzato dell’attività di parcheggiatore o guardiamacchine è punito con una sanzione amministrativa pecuniaria da 771 a 3.101 euro, inoltre in caso di recidiva diventa reato contravvenzionale punito con l’arresto da 6 mesi a 1 anno e l’ammenda da 2.000 a 7.000 euro, con la confisca delle somme percepite. La stretta punta quindi a rendere più difficile la vita dei parcheggiatori “storici”. 
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