Podista trovato morto: organi intatti,
non è stato un malore, oggi funerali

Podista trovato morto: organi intatti, non è stato un malore, oggi funerali
di Petronilla Carillo
Giovedì 30 Giugno 2022, 06:00 - Ultimo agg. 06:24
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È il giorno dell’addio, quello che nessuno avrebbe mai voluto vivere, soprattutto la famiglia di Francesco Gioviale che lo aveva visto uscire, sabato mattina, per seguire la sua passione: il podismo. E proprio mentre questa mattina, alle 9.30, presso la chiesa di Gesù Redentore a quartiere Europa, si darà l’ultimo saluto al medico, in procura si continua a studiare sulle carte e ad organizzare il lavoro per cercare di far luce su quanto accaduto al 47enne ritrovato senza vita in un burrone dei monti ebolitani soltanto nelle prime ore di domenica. Soprattutto dopo la denuncia della famiglia che non crede all’ipotesi del malore.

Intanto ci vorranno ancora 90 giorni per la consegna della perizia autoptica eseguita nel tardo pomeriggio di martedì presso l’obitorio dell’ospedale di Eboli. Ma, stando ad alcune indiscrezioni, pare che gli organi del podista fossero intatti: nessuna lesione e nessuna anomalia che possa far ritenere che Gioviale abbia avuto un malore. Solo il cuore un po’ ingrossato ma, dicono gli esperti, è normale quando è sotto sforzo come nel caso di una gara di atletica. Sano anche il cervello. Una prima verità, in attesa dei risultati del medico legale incaricato dal pm Maria Chiara Minerva, Gabriele Casaburi, potrebbe arrivare dalle indagini delegate ai carabinieri della compagnia di Eboli. 

Il legale della famiglia Gioviale, l’avvocato Marco Martello, consegnerà questa mattina in procura una memoria difensiva con contestuale richiesta di ascolto dei cinque atleti premiati, quelli che precedevano il medico, e degli altri dieci che costituivano il gruppo che era dietro. Dai primi accertamenti eseguiti proprio dal legale, nel corso delle indagini difensive, sembra che l’incidente al podista sia avvenuto nel giro di una manciata di minuti tra il passaggio del primo e del secondo gruppo per quel tratto di strada dove sarebbe accaduto l’incidente. Nei prossimi giorni qualche altra risposta potrebbe arrivare anche dai dati contenuti nel Gamin dell’atleta che avrebbe dovuto registrare i suoi parametri vitali. La tesi della famiglia è che non siano state assicurate bene le misure di sicurezza previste per la gara con un certificato di omologazione del percorso che è stato autorizzato direttamente dalla Federazione italiana di atletica leggera per la gara di Trial. Regole che sono scritte nero su bianco sul regolamento della stessa gara. Per questo motivo il legale chiede alla procura l’ascolto di testimoni, consapevole che un velo di omertà starebbe calando sulla vicenda da parte degli addetti ai lavori. 

Quando si sono perse le tracce di Gioviale, il medico podista avrebbe appena iniziato l’ultimo chilometro di gara del Trial dei Monti Ebolitani.

L’atleta dell’Isaura Valle dell’Irno non è mai arrivato al traguardo, e proprio questo dettaglio avrebbe messo in allerta i suoi compagni di squadra e gli organizzatori. Anche se una parte delle indagini è concentrata anche sul ritardo dei soccorsi: gli organizzatori si sarebbero accorti dell’assenza dell’atleta soltanto dopo la premiazione dei vincitori. Per tutta la serata di sabato l’uomo è stato cercato sui monti, fino al ritrovamento domenica mattina, senza vita, lungo un pendio del percorso.

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