Precipita da una scala,
grave operaio 61enne a Salerno

Precipita da una scala, grave operaio 61enne a Salerno
di Petronilla Carillo
Venerdì 5 Agosto 2022, 06:00 - Ultimo agg. 14:34
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Cade da una scala mentre lavora ad alcuni interventi edilizi, un uomo di 61 anni, di Pagani, combatte ora per la vita in un letto della terapia intensiva dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Il fatto è accaduto ieri mattina alle 6 ma la tragedia è stata denunciata ai carabinieri della compagnia Salerno soltanto nel tardo pomeriggio. Immediatamente, appena avuta la comunicazione, in via Brun, nella zona industriale del capoluogo, si sono precipitati i responsabili dello Spesal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Negli Ambienti di Lavoro) ed i carabinieri del capitano Antonio Corvino. Ma il posto potrebbe essere stato contaminato nel corso della giornata, quindi i rilievi saranno abbastanza complicati. Un dettaglio, questo, sul quale la procura di Salerno, che coordina le indagini, farà le valutazioni del caso. 

Secondo una prima ricostruzione dei fatti l’uomo sarebbe un piccolo imprenditore di Pagani.

Un imprenditore-operaio che stava su una scala eseguendo alcuni lavori edili presso una abitazione della zona, probabilmente lavori di edificazione. All’improvviso avrebbe perso l’equilibrio e sarebbe precipitato da un’altezza di cinque metri, avrebbe battuto la testa riportando anche un politrauma. Nella serata di ieri le sue condizioni di salute sono state definite molto gravi dai medici della Terapia intensiva: la sua vita è in pericolo. L’uomo è stato sottoposto anche ad un intervento chirurgico nel disperato tentativo di bloccare alcune emorragie in atto: gli è stata rimossa la milza ma presenta fratture in ogni parte del corpo, la più grave - secondo i medici - alla colonna vertebrale. Bisogna ora cercare di capire se la vittima indossasse casco di protezione ed imbracature tali da garantirgli la sicurezza sul posto di lavoro. Si sta anche cercando di verificare se vi fossero altri operai a lavoro con lui. A quanto pare il lavoro era stato preso in subappalto da un’altra ditta. Insomma, lavori al risparmio. Le indagini proseguiranno anche nella giornata di oggi per individuare eventuali testimoni, rintracciare i proprietari dell’edificio in costruzione, capire la regolarità del rapporto di lavoro tra le due imprese ed il ruolo della vittima. 

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L’ultima tragedia sul lavoro, nel capoluogo, è esattamente di un mese fa. Avvenne al porto. Un marittimo di origine bulgara, a lavoro su una nave cargo di una importante compagnia campana, mentre stava svolgendo alcune mansioni a bordo è stato travolto da un mezzo meccanico per la movimentazione della merci guidato da un portuale, in servizio presso una delle società che lavorano al porto commerciale. Il ragazzo è rimasto schiacciato ma è stato soccorso e salvato. In provincia, invece, da luglio ad oggi, sono stati diversi: dal raider dell’Agro all’operaio di Mercato San Severino a lavoro nella Piana del Sele. Entrambi deceduti. Una lunga sequenza senza fine di morti bianche che va a rimpolpare la scia delle tragedie che, a cadenza sempre più ravvicinata, si verificano in tutto il Paese. Gli ultimi dati ufficiali dell’Inail sono di maggio scorso. E sono raccapriccianti. Le denunce d’infortunio sul lavoro presentate all’Inail fino a quella data sono state 323.806, in aumento del 47,7% rispetto alle 219.262 dei primi cinque mesi del 2021. Ma sono tre anni che i numeri sono in aumento. Ci si fa male sia nei luoghi di lavoro che andando o tornando da essi. Come nel caso del barista Vincenzo Esposito deceduto mercoledì mattina proprio mentre rincasava da lavoro. A livello nazionale i dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento per i primi cinque mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 solo dei casi in itinere, passati da 72 a 96, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 362 a 268. 

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