Sicurezza ed ordine pubblico, dunque, in primo piano...
«Quest’anno ho ritenuto opportuno concentrare l’attenzione sul contrasto ai fenomeni di infiltrazione criminale nel tessuto economico, impartendo specifiche direttive agli uffici interni e alle forze di polizia per intensificare l’attività di analisi delle singole realtà locali. Negli ultimi mesi abbiamo così adottato numerose interdittive, passate al vaglio dell’autorità giudiziaria, e che hanno portato anche all’adozione di similari provvedimenti in altre province di questa Regione».
Uno dei suoi cavalli di battaglia è la videosorveglianza...
«Tali strumentazioni tecnologiche sono divenute strategiche quando si parla di sicurezza e, tenuto conto dell’insufficienza degli apparati esistenti, è stato sviluppato un progetto per mettere a sistema le risorse disponibili. È stata avviata una progettualità per macro-aree per esercitare un controllo capillare sulle principali arterie stradali, monitorare le zone maggiormente a rischio di criminalità diffusa e predatoria, le vie di accesso e i punti ritenuti sensibili».
Cosa intende per macro-aree?
«Abbiamo immaginato di suddividere il territorio in quattro macro-aree (l’Agro Nocerino-Sarnese;la Valle dell’Irno; la Piana del Sele; il basso e alto Cilento) e di stabilire delle “linee guida” che prevedono i punti dove collocare prioritariamente i sistemi di videosorveglianza. Quindi abbiamo valutato le necessità di dotarsi di apparati tecnologici che dialoghino tra di loro, individuando le forze di polizia territoriali quale punto di riferimento per l’invio delle immagini e la gestione di tutte le informazioni, l’integrazione di sensori di lettura targa che trasmettano i dati convogliandoli poi verso il sistema informativo Interforze S.C.N.T.T. (Sistema Centrale Nazionale Targhe e Transiti) presso il Centro Elettronico Nazionale della polizia di Stato».
Spesso si sente parlare di Daspo dei luoghi. Cosa sono?
«Sono state fornite ai sindaci indicazioni per individuare aree dove insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, istituti e luoghi di cultura interessati da flussi turistici o adibite a verde pubblico, nelle quali le forze di polizia, oltre a rilevare condotte illecite e irrogare sanzioni, possono ordinare l’allontanamento dal luogo in cui è stato commesso il fatto, con la possibilità di disporre, in caso di recidiva, il divieto di accesso».