La sfida del prefetto di Salerno, Russo:
«Videosorveglianza arma vincente»

La sfida del prefetto di Salerno, Russo: «Videosorveglianza arma vincente»
di Petronilla Carillo
Giovedì 19 Dicembre 2019, 06:40
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«L’andamento dei reati in provincia rispecchia il trend in diminuzione così come il ministero dell’Interno ha di recente pubblicato e quando, in alcune parti del territorio, si è verificato un incremento nella commissione di alcune tipologie di reati, sono stati disposti, in seno al Comitato, mirati e specifici servizi a tutela delle comunità». Il prefetto di Salerno, Francesco Russo, traccia con soddisfazione il bilancio delle attività prefettizie dell’ultimo anno sottolineando, più volte, come in provincia di Salerno sia stato adottato «il nuovo modello di governance multilivello, volto a realizzare di un sistema unitario di sicurezza urbana e integrata, con il coinvolgimento di Regione ed Enti Locali così da avviare iniziative concrete anche su sollecitazione dei sindaci durante i Comitati provinciali».

Sicurezza ed ordine pubblico, dunque, in primo piano...
«Quest’anno ho ritenuto opportuno concentrare l’attenzione sul contrasto ai fenomeni di infiltrazione criminale nel tessuto economico, impartendo specifiche direttive agli uffici interni e alle forze di polizia per intensificare l’attività di analisi delle singole realtà locali. Negli ultimi mesi abbiamo così adottato numerose interdittive, passate al vaglio dell’autorità giudiziaria, e che hanno portato anche all’adozione di similari provvedimenti in altre province di questa Regione».

Uno dei suoi cavalli di battaglia è la videosorveglianza...
«Tali strumentazioni tecnologiche sono divenute strategiche quando si parla di sicurezza e, tenuto conto dell’insufficienza degli apparati esistenti, è stato sviluppato un progetto per mettere a sistema le risorse disponibili. È stata avviata una progettualità per macro-aree per esercitare un controllo capillare sulle principali arterie stradali, monitorare le zone maggiormente a rischio di criminalità diffusa e predatoria, le vie di accesso e i punti ritenuti sensibili».

Cosa intende per macro-aree?
«Abbiamo immaginato di suddividere il territorio in quattro macro-aree (l’Agro Nocerino-Sarnese;la Valle dell’Irno; la Piana del Sele; il basso e alto Cilento) e di stabilire delle “linee guida” che prevedono i punti dove collocare prioritariamente i sistemi di videosorveglianza. Quindi abbiamo valutato le necessità di dotarsi di apparati tecnologici che dialoghino tra di loro, individuando le forze di polizia territoriali quale punto di riferimento per l’invio delle immagini e la gestione di tutte le informazioni, l’integrazione di sensori di lettura targa che trasmettano i dati convogliandoli poi verso il sistema informativo Interforze S.C.N.T.T. (Sistema Centrale Nazionale Targhe e Transiti) presso il Centro Elettronico Nazionale della polizia di Stato».

Spesso si sente parlare di Daspo dei luoghi. Cosa sono?
«Sono state fornite ai sindaci indicazioni per individuare aree dove insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, istituti e luoghi di cultura interessati da flussi turistici o adibite a verde pubblico, nelle quali le forze di polizia, oltre a rilevare condotte illecite e irrogare sanzioni, possono ordinare l’allontanamento dal luogo in cui è stato commesso il fatto, con la possibilità di disporre, in caso di recidiva, il divieto di accesso».
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