Presi gli assassini di Gorizia
«Rifiutò un rapporto a tre»

Presi gli assassini di Gorizia «Rifiutò un rapporto a tre»
di ​Daniela Faiella
Venerdì 5 Maggio 2017, 07:00 - Ultimo agg. 08:10
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PAGANI - Dovranno rispondere di omicidio in concorso con l’aggravante dei futili motivi. I due ragazzi di Pagani sottoposti a fermo per l’omicidio di Gorizia Coppola avrebbero ucciso per un rifiuto, perché la prostituta 44enne di Nocera Inferiore non ha voluto assecondare le loro richieste: un rapporto a tre, per giunta gratuito. Questo, almeno, è il quadro indiziario delineato in meno di quarantotto ore dai carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore e condiviso poi dalla procura di Nocera Inferiore che, mercoledì notte, ha emesso il decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di Luigi Femiano e Gennaro Avitabile.

Appena 18 anni il primo, 23 il secondo. Entrambi paganesi, ragazzi come tanti, nessuna macchia nel passato. Avrebbero ammesso, alle fine, le loro responsabilità, messi sotto torchio dai militari del tenente colonnello Francesco Mortari, che hanno lavorato per ore, senza mai fermarsi, per far luce sul delitto di Gorizia, avvalendosi anche del supporto dei colleghi del comando provinciale di Salerno. 

Sarebbe stato il più giovane ad uccidere la prostituta, impugnando un comune coltello da cucina, lungo circa 25 centimetri, e colpendola al petto. La donna è stata trovata a terra, agonizzante, all’incrocio tra via Mangino e via De Gasperi, poco dopo le due di lunedì notte. A loro gli uomini dell’Arma erano risaliti grazie ad una serie di indizi raccolti già nelle prime fasi delle indagini e, in particolare, sulla scorta delle testimonianze di alcune prostitute che lunedì notte erano in via Mangioni, nell’area antistante il mercato ortofrutticolo. Le colleghe di Gorizia avevano indicato ai militari un’auto rossa con due ragazzi a bordo, che si era avvicinata alla 44enne di Nocera Inferiore. Nel giro di poche ore i carabinieri hanno accertato che a bordo di quella vettura, una Citroen Saxo, c’erano Avitabile e Femiano. E’ stato quello il punto di partenza del lavoro che ha consentito ai militari di delineare il contesto in cui era maturato il delitto. Alla guida dell’auto c’era Avitabile. 
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