Sistema Chinatown, falsi per aggirare
legge sull'immigrazione: tutti prescritti

Sistema Chinatown, falsi per aggirare legge sull'immigrazione: tutti prescritti
di Nicola Sorrentino
Sabato 16 Novembre 2019, 10:12 - Ultimo agg. 11:51
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«Chinatown», un sistema e il contestuale processo fondato sull'ipotesi di un raggiro sulle leggi sull'immigrazione finisce in prescrizione. Ne ha preso atto il collegio al tribunale di Nocera Inferiore, giorni fa, con sentenza di non luogo a procedere per decorrenza dei tempi per le ultime quattro posizioni, tra le quali un dipendente comunale e tre soggetti di nazionalità cinese. Il resto del processo, con oltre trenta posizioni, era stato già definito in passato sempre per prescrizione. Il blitz dei carabinieri risale al gennaio del 2008 ed era concentrato su un presunto giro di pratiche illegali e non per favorire la permanenza sul territorio italiano di cittadini cinesi. Un'indagine composta da intercettazioni, riscontri e interrogatori, con il rinvio a giudizio per tutti gli imputati firmato nel 2011 dal gup. A seguire, si erano registrati rinvii e stralci, oltre alle diverse composizioni del collegio giudicante. A distanza di anni, poi, le parti si erano costituite in aula, il 18 settembre 2013. L'ultimo atto riguardava quattro posizioni, ritenute non giudicabili per le accuse formulate. Stesso esito aveva riguardato altre 31 posizioni. Per alcuni degli imputati, i giudici motivarono spiegando che «non sussistono elementi per dichiarare sentenza più favorevole agli imputati, perché non sussistono evidenti elementi di non colpevolezza». 
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