Prof derisa sul web, in classe
psicologi e comunicatori

Prof derisa sul web, in classe psicologi e comunicatori
di Gianluca Sollazzo
Venerdì 20 Settembre 2019, 06:30 - Ultimo agg. 13:41
2 Minuti di Lettura
«Avanti tutta per creare un po’ di buon senso che possa accompagnare i miei alunni nella vita civile e professionale». Angela Nappi, preside del Liceo Regina Margherita, ha tracciato ieri la strada da seguire dopo giorni di tempesta mediatica per una serie di video a raffica filmati in classe in cui viene derisa una professoressa. Video datati entrati in possesso di mani sbagliate, sostiene la preside. «Perché adesso, perché pubblicarli adesso?», l’interrogativo della dirigente a cui adesso compete alla polizia postale rispondere. Video che la scuola vuole cancellare. Perché la scuola non può fermarsi, anzi. 

Dagli errori degli studenti e dopo il chiarimento con la professoressa immortalata nei video virali, nasce la reazione del liceo di via Cuomo. Scuola aperta di pomeriggio tutto l’anno per dare ai ragazzi competenze nell’arte e nella comunicazione ma soprattutto trasferire le regole di cittadinanza attiva necessarie per affrontare i fenomeni del cyberbullismo e dell’uso distorto del cellulare. Pronti corsi di psicologi e di “buon uso” della comunicazione che domineranno la scena dei prossimi mesi. La scuola ha la ricetta per reagire. Si punta alla rieducazione degli studenti con un’azione mirata. I consigli di classe competenti agiranno con le “dovute” sanzioni disciplinari e il voto in condotta. Ma la reazione deve essere immediata. «Continuiamo il nostro lavoro iniziato da pochi mesi per una idea di scuola che sia garanzia per le famiglie dove gli alunni possono fare ore curriculari e potenziamento a scuola», annuncia la preside Nappi che da giorni non riesce a trovare pace. Sta gestendo tutti i fronti necessari per fare luce sui video virali girati da studenti a marzo scorso e più di un anno fa, poi postati da ignoti esterni. Un sospetto su cui la polizia postale sta indagando. Ma nel liceo c’è voglia di normalità. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA