Pensioni e malattie, prof in fuga:
la scuola salvata dai supplenti

Pensioni e malattie, prof in fuga: la scuola salvata dai supplenti
di Gianluca Sollazzo
Martedì 11 Giugno 2019, 06:00 - Ultimo agg. 06:21
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Più docenti in fuga per pensionamenti e malattie. E non si arresta il ricorso ai supplenti. Quest’anno si è registrato un incremento di assunzioni di docenti precari rispetto a due o tre anni fa. Il trend ricalca i dati nazionale che vedono i prof precari nel ruolo di salvagenti delle scuole. Nel Salernitano sono oltre 950 i supplenti reclutati con contratto fino al 30 giugno o al 31 agosto dopo la nomina del Provveditorato e delle scuole dalle graduatorie di istituto. 

La “supplentite”, ovvero il bisogno di precari per coprire le cattedre è in aumento rispetto a tre o quattro anni fa. Dopo appena un trimestre scolastico le scuole vanno sempre più avanti con i docenti precari. E all’orizzonte non c’è certezza di nuove assunzioni per i giovani. Intanto è previsto per oggi al ministero dell’Istruzione un decisivo tavolo tecnico alla presenza dei sindacati per varare il piano assunzioni straordinario mirante proprio a coprire i buchi di pensionamenti e posti vacanti. Si studia un concorso riservato per chi ha almeno 36 mesi di servizio nelle graduatorie di terza fascia di istituto delle scuole medie e superiori. Sembrano lontanissimi gli annunci della riforma della Buona scuola che nel 2015 si proponeva di cancellare del tutto il ricorso al precariato nelle scuole pubbliche. Quest’anno si pensava che il fenomeno dei contratti a tempo determinato si fosse ridimensionato, invece si apprende che nel Salernitano i contratti stipulati fino al 30 giugno e fino al 31 agosto con docenti supplenti siano addirittura aumentati. Una beffa per tanti docenti precari che da anni vengono utilizzati con reiterazioni continue di supplenze da settembre fino a giugno. Per loro una vita da eterni precari che dura anche dieci anni.

Tra incarichi annuali e spezzoni orari assegnati, nelle scuole dall’infanzia alle superiori si contano più docenti a intermittenza rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E fioccano i disagi per la difficoltà di reperire insegnanti specializzati sul sostegno che devono seguire alunni disabili come previsto dalla legge 104. E in molti, tra sindacati e persino dirigenti scolastici, non esitano a parlare di prima battuta d’arresto dei buoni propositi degli ultimi anni. I supplenti mandano avanti le scuole, c’è difficoltà insomma a coprire le cattedre. 
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