Duomo di Salerno profanato, foto choc
con birra sulla sedia vescovile: «Sono Dio»

Duomo di Salerno profanato, foto choc con birra sulla sedia vescovile: «Sono Dio»
di Barbara Cangiano
Domenica 17 Ottobre 2021, 06:15 - Ultimo agg. 21:28
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«Beh, sono Dio, no?». È la frase che accompagna una foto pubblicata sul profilo Instagram di un giovanissimo, che si è fatto immortalare, all’interno del Duomo, stravaccato sulla sedia di San Gregorio, con in mano una bomboletta spray e nell’altra una lattina di birra. Felpa, jeans, borsa a tracolla e il volto rigorosamente coperto. Dopo gli episodi vandalici che hanno colpito piazza della Libertà, questa volta lo sfregio tocca alla Cattedrale, così come denunciato dalla pagina Facebook Solo per chi ama Salerno, i cui admin hanno pubblicato la gallery, stigmatizzando con forza il gesto di un gruppo di minorenni. Sono tre i nick name segnalati alle forze dell’ordine. Tutti si riuniscono sotto un’unica sigla, Hd, che presumibilmente è l’acronimo scelto per identificare una crew che nulla ha a che vedere con i writer che storicamente bazzicano il territorio. «Spero che la città si mobiliti per trovare questi delinquenti che oltre piazza della Libertà hanno profanato anche la Cattedrale di San Matteo», si legge sulla pagina Facebook che li ha scovati e denunciati.  

Dei tre profili, a ieri, ne risultava attivo soltanto uno: gli altri due sono stati rimossi o criptati.

E pesanti come pietre sono i commenti. «La mia vita è molto monotona – scrive in un italiano sgangherato uno degli “incriminati” in risposta a chi lo accusa di un atto quantomeno volgare e inopportuno – Passo tutta la giornata a studiare, ho la media del sette, e questa è l’unica mia forma di espressione. In genere le persone mi prendono in giro ma riesco a tenere tutto dentro e l’unico mio sfogo è fare graffiti». L’altro giorno, però, la crew ha ben pensato di usare la sedia di San Gregorio, quella dove si siede il Vescovo per parlare ai fedeli prima di avvicinarsi all’altare per l’eucarestia, come la seduta di un qualunque bar, dove scattare foto bevendo birra. «È accaduto tre giorni fa – racconta il parroco della Cattedrale don Michele Pecoraro – L’altra sera un mio collaboratore mi ha avvisato dell’accaduto, era molto allarmato. Abbiamo controllato i filmati delle telecamere di videosorveglianza ed effettivamente abbiamo scoperto che qualcuno si è introdotto poco prima dell’orario di chiusura, per mettere in scena questa bravata. Hanno approfittato del buio e del fatto che il personale era impegnato e così hanno avuto campo libero. Per ora non abbiamo sporto nessuna denuncia, ma è una vigliaccata da condannare. La Chiesa è aperta a tutti con amore – continua il parroco – ma non certo per ospitare chi vuole profanare un luogo sacro. Sono prete per gli altri, lo dico sempre, il prossimo è la mia missione e provo ad essere sempre vicino ai giovani. Questi comportamenti però sono inaccettabili e mi lasciano sconcertato. A questi ragazzi dico, se volete aprire i vostri cuori, io sono qui, non è certo questo il modo di esprimere una forma di disagio che indiscutibilmente esiste». 

Per la maggior parte dei salernitani, invece, è inciviltà bella e buona. On line si sprecano i commenti contro i tre giovanissimi, uno dei quali si è sentito in diritto di giustificarsi con uno spiazzante: «se non le faccio ora queste bravate, quando?». All’interno del Duomo non è stato fatto neppure un graffio, ma la bomboletta spray presente nelle foto e gli scarabocchi postati con orgoglio dalla crew fanno intendere che i tre siano dediti a lasciare la loro traccia in giro per la città. Che siano gli stessi degli atti vandalici in piazza della Libertà non c’è alcuna prova. Anche perché, spiega la community dei writer, ci sono tantissimi under diciotto che si muovono in branco, armati di spray, con il puro intento di sfidare le autorità. E la riprova è data dalle tantissime pareti imbrattate che si ritrovano in ogni angolo di Salerno, in particolare nel centro storico, dove non sono stati risparmiati né chiese né monumenti. Provocazioni da cui il mondo del graffitismo prende le distanze con fermezza.

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