Quasi 700 prof salernitani bloccati nelle sedi del Nord: «Mobilità, ora basta vincoli»

Scatta la protesta contro il vincolo triennale per i docenti di prima nomina

Esplode la protesta tra i prof vincolati al Nord
Esplode la protesta tra i prof vincolati al Nord
di Gianluca Sollazzo
Lunedì 5 Dicembre 2022, 07:45
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Vincolati o immobilizzati. Dalla Toscana in su sono circa 6.800 i docenti di ruolo salernitani che non riescono da diversi anni a cambiare sede di lavoro. I blocchi e le penalizzazioni in termini di trasferimento hanno infatti creato un forte malcontento ma soprattutto problemi di natura economica non indifferenti.

A scendere in campo è la politica salernitana, in primis Antonio Iannone, senatore di Fratelli d'Italia, nonché commissario regionale del partito di Giorgia Meloni. La proposta dell'esponente del partito di maggioranza del Governo è di sospendere tutti i vincoli di permanenza dei docenti su sede di servizio, in vista della mobilità dei prof di ruolo che scatterà tra pochi mesi. Iannone è tra i primi firmatari di un decisivo emendamento al Decreto Aiuti Quater in cui si prevede «per l'anno scolastico 2023-24 e nelle more del rinnovo del Ccni sulla mobilità si legge nel testo - la sospensione di tutti i vincoli alla mobilità in deroga alle norme contrattuali vigenti».

«Quella dei docenti salernitani e del sud immobilizzati e vincolati al nord - dichiara il senatore di FdI, Iannone è una problematica che investe la stragrande maggioranza dei lavoratori della scuola che sono del meridione e che lavorano in condizione disagiate.

Ci abbiamo provato nella scorsa legislatura senza essere ascoltati. Adesso, col nuovo Governo di Giorgia Meloni, abbiamo posto la questione da subito in sede politica in un incontro col ministro Giuseppe Valditara. E abbiamo presentato con i colleghi senatori di Fratelli d'Italia un emendamento che intende venire incontro ai tanti docenti salernitani e della Campania che vivono da anni disagi forti legati ai vincoli di permanenza al nord. Si tratta chiosa Iannone - di una nostra battaglia vecchia per cui contiamo di avere buoni risultati».

La pandemia, il dopo Covid e adesso la crisi economica che morde e intacca sui bilanci familiari, hanno drammaticamente messo in salita la vita dei docenti salernitani in servizio al nord Italia. E ad aggravare sui bilanci economici ed esistenziali è il blocco imposto dai precedenti governi con i vincoli triennali di servizio per i prof nominati in ruolo. Spendono per le spese ordinarie (affitto o mutuo, trasporti, utenze, spese alimentari) quasi l'intero stipendio. Se a queste cifre aggiungiamo anche le spese che periodicamente vengono sostenute per rientrare nei luoghi di origine in occasione delle feste di Natale, Pasqua o in estate, si comprende come tali insegnanti abbiano una forte penalizzazione.

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I prof salernitani di ruolo che insegnano lontano da Salerno sono oltre 6.800; gli altri titolari al nord sono gli assunti dal 2017 ad oggi da scorrimento delle Gae, le graduatorie ad esaurimento provinciali. Circa mille i docenti assunti l'estate scorsa al centro nord Italia, sui quali pende l'obbligo del vincolo triennale

 «Il vincolo di permanenza nella stessa scuola per i neo immessi in ruolo costituisce un vero e proprio problema per chi è stato costretto a lasciare la propria famiglia per dimorare a centinaia di chilometri dai propri affetti dichiara Susy Parrillo, referente territoriale Uil scuola Salerno - Non sono stati rari i casi di docenti, prevalentemente donne, che hanno dovuto rinunciare al ruolo o dimettersi vista la difficoltà nel conciliare vita lavorativa e vita familiare. Oppure c'è chi ha optato per il part time, rinunciando perciò all'intero stipendio, pur di avere la possibilità di trascorrere più tempo tra i propri affetti». La speranza dei docenti è che i vincoli di permanenza su cattedra possano essere sospesi, come chiesto nell'emendamento al decreto aiuti dal senatore di Fdi, Iannone. «Stiamo lavorando anche per ripristinare l'organico Covid per il personale Ata annuncia Iannone Il precedente governo ha tagliato l'organico di collaboratori e assistenti. Ha mandato a casa personale che serviva come il pane. Stiamo cercando una soluzione per venire incontro alle scuole che sono in difficoltà. C'è già un mio primo ordine del giorno che sarà discusso».

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