Rapina choc in tabaccheria:
«Minacciato con la pistola»

Rapina choc in tabaccheria: «Minacciato con la pistola»
di Petronilla Carillo
Martedì 30 Luglio 2019, 12:00
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«Non mi sono spaventato...ho soltanto pensato di dargli ciò che mi aveva chiesto per farlo andare via». Antonio Ciriello gestisce il tabacchino in piazza Portanova. Nonostante un rapinatore ieri mattina gli abbia puntato un pistola al volto e lo abbia minacciato per portargli via l'incasso, nel pomeriggio è tornato a lavoro. Come sempre. Sorride ai clienti che entrano per portargli solidarietà ma ammette che «in tanti anni che ho lavorato in banca non mi è accaduto mai nulla del genere».

Il colpo è stato messo a segno in un orario di punta, alle 12.18. L'ora è certa perché Ciriello, che gestisce il negozio con i suoi figli, ha un sistema di videosorveglianza interno che ha ripreso tutto. Filmati che ora sono già nella mani della polizia (sezione Volanti e Squadra Mobile) che stanno cercando di identificare il giovane.
 
Il colpo è durato venticinque secondi: solo 25 secondi durante i quali l'uomo ha tirato fuori la pistola, l'ha puntata al volto di Antonio Ciriello e poi verso un cliente che doveva pagare dei bollettini. Anche lui un commerciante della zona che era però sprovvisto di contanti, dovendo pagare con carta. All'interno dell'esercizio anche uno dei figli di Ciriello, impegnato vicino al totem per i pagamenti. Il giovane, che indossava una felpa con cappuccio ed una pashmina che gli rendevano visibili soltanto gli occhi, nel fuggire via con il bottino (circa duemila euro) ha lasciato una banconota da 5 sul bancone e, correndo via, ne ha persa una da venti. Poi si è infilato nel vicoletto retrostante il negozio, via Giovanni d'Aragona, per far perdere le proprie tracce. Probabilmente perché aveva un complice che lo attendeva su via Roma.

Partono dai video del negoziante i cuoi filmati verranno ora comparati con quelli delle telecamere di videosorveglianza comunali così da poter inquadra il rapinatore da più angolazioni. Probabilmente il rapinatore era all'interno del negozio da un po' di tempo ma ha aspettato che restasse soltanto un cliente per poter agire. Probabilmente, dunque, il suo volto potrebbe essere identificato passando a rassegna uno ad uno i clienti che sono entrati ieri mattina nel negozio. Un aiuto importante è stato dato anche dal racconto della vittima.

Superato il momento di tensione, Ciriello riflette su quanto accaduto e commenta: «Quel ragazzo è stato uno sprovveduto». E aggiunge: «Mentre era al telefono con il 112 sono arrivati in piazza Portanova gli agenti della polizia municipale. Erano passati pochi secondi: se fossero arrivati prima il rapinatore si sarebbe scontrato con loro». Quindi: «Erano vigili urbani ma potevano essere agenti della polizia o carabinieri i quali, vedendo una persona scappare velocemente come ha fatto lui, potevano intervenire». E proprio il fatto che sia accaduto tutto in un orario di punta, in centro, ha spaventato un po' tutti. I commercianti della zona ma anche i cittadini. Molti si sono chiesti come possa essere accaduta una cosa del genere, altri si sono meravigliati essendo la zona «protetta». L'idea che le persone si sono fatte sono due: o si trattava di una persona «disperata» oppure di qualcuno che non è della zona e, quindi, non conosce una serie di abitudini e (magari) non è neanche a conoscenza del fatto che la zona è blindata dalle telecamere.
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