Corbara, residenza in una casa inagibile:
avvocato e vigile a rischio processo

Corbara, residenza in una casa inagibile: avvocato e vigile a rischio processo
di Nicola Sorrentino
Giovedì 3 Settembre 2020, 08:51
2 Minuti di Lettura
 Dichiara di aver spostato la sua dimora abituale in un appartamento a Corbara. Lo stabile, però, era in stato di abbandono e inagibile. Un avvocato e un vigile urbano rischiano, ora, entrambi il processo. A chiederlo è la Procura di Nocera Inferiore, con un decreto di richiesta di rinvio a giudizio per falso ideologico. L'inchiesta è stata condotta dal pm Claudia Colucci e dai carabinieri della sezione di p.g. agli ordini del luogotenente Alberto Mancusi. Al vaglio del gip finiranno ora le posizioni di un avvocato di Pagani e un vigile urbano in servizio al comune di Corbara. Tutto sarebbe partito dalla segnalazione di un vicino di casa - in via Chiunzi - che ai carabinieri avrebbe riferito di alcuni movimenti in quello stabile, che non era abitato da nessuno né frequentato, in assenza di qualsiasi condizione di sicurezza. Con i primi accertamenti, oltre che sopralluoghi, i carabinieri erano poi risaliti alle due persone.

LEGGI ANCHE Il tir si ribalta e prende fuoco: ​camionista muore a 42 anni

La prima, l’avvocato paganese, accusato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. Il legale, in sostanza, avrebbe affermato falsamente, con tanto di dichiarazione sostitutiva di certificazione presentata all’ufficio Anagrafico del Comune di Corbara, di aver trasferito la propria dimora abituale in quell’appartamento. Una circostanza che si è scoperta però essere falsa, in quanto l’immobile era in stato di abbandono da tempo, oltre che sprovvisto della fornitura idrica. Poi la seconda, un agente della polizia municipale, che avrebbe dovuto svolgere il sopralluogo per dare riscontro a quella dichiarazione. L’agente, secondo le accuse, avrebbe invece a sua volta dichiarato il falso, certificando la residenza dell’avvocato a Corbara, presso quell’appartamento. Non considerando lo stato di abbandono dell’immobile e la mancata attivazione della fornitura idrica. Il vigile urbano risponde di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, con tanto di aggravante vista la sua posizione. I fatti risalgono al 3 novembre del 2017. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA