Revenge porn a Salerno, chiede 400 euro
per non divulgare video di rapporti sessuali

Revenge porn a Salerno, chiede 400 euro per non divulgare video di rapporti sessuali
di Nicola Sorrentino
Sabato 3 Aprile 2021, 06:55 - Ultimo agg. 12:56
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Un rapporto sessuale tra un ragazzo e una ragazza registrato in video. Poi il ricatto di lui nel voler diffondere tutto, se lei non avesse pagato la somma di 400 euro. Storia di “revenge porn” - ma i fatti risalgono a prima che la circostanza diventasse reato penale - che finisce dinanzi al gip, per un vaglio in udienza preliminare. A rischiare il processo, così come chiesto dalla Procura di Nocera Inferiore, è un ragazzo di 24 anni. L’accusa per lui è di tentata estorsione. I fatti sono compresi in un periodo di due giorni, dal 16 al 17 dicembre del 2018, nella città dell’Agro. L’indagine fu condotta dal sostituto procuratore Roberto Lenza, a seguito della denuncia della ragazza, vittima e parte lesa della vicenda, di 21 anni. Appena maggiorenne, invece, all’epoca dei fatti. 

Video

L’ipotesi d’accusa che viene contestata al giovane è di tentata estorsione, perché attraverso una minaccia fondata, avrebbe promesso alla ragazza di divulgare un video nel quale la stessa intratteneva un rapporto sessuale con il 24enne.

C’era però una condizione affinché quel video non finisse in rete o in mano ad amici, conoscenti o sconosciuti. Pagare una somma in denaro, di 400 euro. Il più classico dei ricatti, che da tempo e sempre più spesso caratterizza queste vicende, con al centro video o fotografie che ritraggono scene di sesso tra uomini, donne e non solo, i quali diventano il mezzo o il gancio per ottenere soldi facili e in contanti. Nel caso specifico, la ragazza, originaria di Salerno ma residente anch’ella a Nocera Inferiore, si rifiutò di pagare quei soldi. Il lavoro investigativo fu condotto dalla polizia giudiziaria, che raccolse elementi utili per identificare il ragazzo e denunciarlo a piede libero. Starà ora al gip, in udienza preliminare, valutare tutti gli elementi probatori messi insieme dalla Procura di Nocera Inferiore, prima di decidere se mandare o meno il ragazzo sotto processo. In quella sede, l’imputato, assistito dal suo avvocato, potrà fornire chiarimenti riguardo la sua posizione. Stabilire, ad esempio, che rapporto vi fosse tra lui e la ragazza e cosa sia andato storto, dopo quel rapporto sessuale, al punto da spingere lui a ricattare lei. Stando alle indagini, imputato e vittima vivevano anche nelle vicinanze, il che fa pensare ad un rapporto di conoscenza reciproca già maturato da tempo. Il giovane non sarà giudicato per “revenge porn”, fattispecie di reato introdotta solo un anno dopo gli attuali fatti, che punisce la diffusione illecita di immagini e video a sfondo sessuale, destinatari a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate.

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