Ricciarelli prof di canto a Ravello:
«Quell'acuto per il gol della Juve»

Ricciarelli prof di canto a Ravello: «Quell'acuto per il gol della Juve»
di Erminia Pellecchia
Domenica 3 Dicembre 2017, 07:48
3 Minuti di Lettura
Il contropiede di Dybala per il Pipita che non sbaglia. Un gol pesantissimo al 13’ e un colpo grosso per la Juve in casa del nemico che le permette di accorciare le distanze dalla capolista Napoli. Un acuto squarcia la quiete del Parsifal di Ravello. Katia Ricciarelli, juventina sfegatata, esulta per la sua squadra. Poi, a fine partita, è festa grande. Quasi prenatalizia con tanto di panettone alla pesca firmato Pepe, bollicine e fuochi d’artificio. Circondata dagli allievi che hanno frequentato «Opera Studio», la master class di canto lirico che la vede in veste di insegnante (suo assistente il tenore Francesco Zingariello) e che si conclude stasera, alle 18, con un concerto all’Auditorium Niemeyer di queste quindici promesse della lirica. Con una sorpresa dell’ultim’ora: «Canterò con loro». Ed è solo il bellissimo anticipo del Concorso internazionale di Canto Lirico Ravello Città della Musica, ideato e diretto da Patrizia Porzio. Promosso dal Comune e finanziato dalla Regione, vedrà dall’8 al 10 dicembre giovani talenti provenienti da tutto il mondo sfidarsi sotto l’occhio severo di giudici del rango di Cecilia Gasdia e Placido Domingo Jr. Infine il gala, durante il quale i finalisti si esibiranno accompagnati dall’Orchestra del Teatro Verdi di Salerno diretta da Gaetano Soliman, mentre sfileranno i premi Wagner 2017 Paolo Isotta, scrittore e critico musicale, e Roby Facchinetti dei Pooh. Perché, come ripete la Ricciarelli, «non esiste musica seria e musica leggera, esiste solo la musica».

Signora Ricciarelli, qui a Ravello da giurata a prof.
«Sì, lo scorso anno Patrizia, che è stata mia allieva anni fa, mi ha voluto come presidente della giuria del concorso. Ho scoperto dei ragazzi bravi che hanno meritato delle borse di studio ed ho promesso al sindaco Salvatore Di Martino che sarei ritornata con piacere per aiutare questi giovani. La Campania è una terra piena di tradizioni ed apprezzo le persone che osano e che fanno. Sono contenta che Ravello e le istituzioni locali lavorino in questa direzione Amo questo borgo affacciato sull’infinito, il paradiso ha donato alla Costiera la natura e gli uomini il fascino dell’arte. Ho saputo della candidatura a capitale italiana della cultura, sarebbe il giusto riconoscimento che permetterebbe a questa costa divina di ampliare ancora di più il suo brand.

Lei da sempre è vicina ai giovani.
«I veri talenti devono trovare sostegno. Il mondo della lirica è faticosissimo, si è maturi a 23, 24 anni , si debutta tardi e deve passare molto tempo prima di vedersi in tasca qualche soldino. Nell’attesa, si gravita economicamente sulle famiglie. Noi maestri abbiamo il dovere di spiegare la realtà, di dire a chi non ha le doti di cercare un’altra strada e di aiutare, invece, chi ha qualità. Con un’avvertenza. Che per arrivare al successo ci vogliono studi e sacrifici. Io sono stata una bambina prodigio ed una ragazza ambiziosa. Però ho fatto tanta gavetta prima di diventare un soprano affermato. E, mentre studiavo - vengo da una famiglia non certo ricca - mi sono mantenuta cantando un po’ qua, un po’ là. E di tutto».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA