Ricoverata in clinica per problemi neurologici,
morta anziana di Maiori: indaga la Procura

Ricoverata in clinica per problemi neurologici, morta anziana di Maiori: indaga la Procura
di Viviana De Vita
Mercoledì 21 Aprile 2021, 06:15 - Ultimo agg. 21:37
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Era stata ricoverata in una casa di cura in seguito a problemi neurologici: è morta dopo soli due giorni. La Procura ha aperto un fascicolo sul decesso di Mariastella D’Uva, una 73enne di Maiori senza evidenti gravi patologie deceduta venerdì sera all’interno di una struttura sanitaria della città specializzata nell’assistenza e nella cura degli anziani. Sul registro degli indagati sono state iscritte cinque persone. Si tratta del direttore sanitario della struttura V.S. 77 anni e dei medici e dei sanitari che hanno tenuto in cura la 73enne nei due giorni di ricovero: K.C. 55 anni residente ad Eboli; R.D.S, 31 anni di Pellezzano; N.P., 23 anni di Salerno e G.S, 45 anni di Montecorvino Pugliano rappresentati tutti dall’avvocato Gaetano Pastore. L’accusa ipotizzata dal sostituto procuratore Rosa Staiano, titolare del fascicolo, è quella di omicidio colposo. L’inchiesta, scattata come atto dovuto in seguito alla denuncia presentata dai familiari della donna, assistiti dall’avvocato Vincenzo Rispoli, è ancora alle prime battute. Domani si procederà alla nomina dei consulenti per l’esame autoptico che comincerà a far luce sulle cause di quella che, apparentemente, sembra una morte inspiegabile: i periti nominati dalla Procura dovranno cioè chiarire la causa del decesso della paziente ricoverata appena due giorni prima all’interno della casa di cura e soprattutto stabilire se esistono delle responsabilità e delle colpe mediche in relazione a quanto verificatosi venerdì sera. 

In base a quanto denunciato dal marito e dai figli della vittima, la 73enne di Maiori non soffriva di patologie che potessero far pensare a un decesso imminente.

La donna era stata ricoverata mercoledì scorso all’interno della casa di cura specializzata nell’assistenza degli anziani in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni psicofisiche. Secondo una prima ricostruzione dei fatti effettuata dalla Procura, già subito dopo il ricovero l’anziana avrebbe accusato delle problematiche: i familiari sono stati infatti contattati dal responsabile della struttura che ha segnalato un’aritmia cardiaca. L’episodio ha allarmato il marito e i figli della donna che avrebbe anche chiesto al responsabile della casa di cura se fosse necessario l’intervento del 118 per disporre il ricovero della paziente in una struttura ospedaliera. In seguito a rassicurazioni, i familiari hanno monitorato costantemente le condizioni della 73enne senza però poter accedere alla struttura a causa dell’emergenza epidemiologica in corso. La notizia del decesso è arrivata venerdì notte come una doccia fredda. Nella denuncia presentata dai familiari si fa poi riferimento al particolare che l’anziana è stata ritrovata con gli stessi abiti con i quali si era presentata nella casa di cura al momento del ricovero.

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