Rifiuti dalla Tunisia, la denuncia:
il campione mai stato controllato

Rifiuti dalla Tunisia, la denuncia: il campione mai stato controllato
di Pasquale Sorrentino
Venerdì 29 Aprile 2022, 06:10 - Ultimo agg. 08:10
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Le due pagine del verbale sui primi controlli effettuati al porto di Salerno sui container con i rifiuti “italo tunisini” provocano l’irritazione del Comune di Serre. Si tratta delle due pagine finali acquisite dal legale nominato dal sindaco Franco Mennella, l’avvocato Oreste Agosto, dopo una richiesta di accesso agli atti che solo nelle ultime ore ha trovato soddisfazione e in pratica descrivono quanto fatto da Procura di Potenza, forze dell’ordine, periti vari e vigili del fuoco, lo scorso 29 marzo al porto. Ovvero le attività tecniche - in contraddittorio - di controllo su un campione di container (32) sbarcati dalla nave Marine A dopo il viaggio dalla Tunisia dove i rifiuti erano stati sequestrati da oltre un anno e mezzo. Questa attività è stata l’azione propedeutica che ha permesso poi alla Provincia di Salerno di ordinare il trasferimento nell’area militare di Persano nel Comune di Serre. 

Il corpo speciale dei vigili del fuoco (il reparto Nbcr) aveva evidenziato - occorre ancora ricordare - l’assenza di emissioni radioattive, di gas, di percolato e tossicità all’apertura dei container. Nel verbale acquisito dal Comune di Serre viene così descritta l’attività svolta alla presenza di Vincenzo Montemurro, procuratore di Potenza incaricato del caso, dei Noe di Salerno, della guardia di finanza, degli avvocati dei sette indagati e del custode giudiziario dei container l’ingegnere Liliana Monaco oltre che di EcoAmbiente: «Si è proceduta alla sola ispezione visiva delle balle prospicienti l’apertura, aventi forma di parallelepipedi, riscontrando la presenza complessiva di 134 balle». Si tratta del cuore delle due pagine di verbale, seguito poi dall’elenco dei container esaminati. Per tutte le operazioni sono servite poco più di tre ore. «Dentro la balle che c’è?», si chiede e chiede nelle memorie presentate al Consiglio di Stato, l’avvocato Oreste Agosto. «Non è stato mai verificato cosa contengono quei container. Dal verbale di verifica bisogna chiedersi se è solo questo l’accertamento sulla presunta non pericolosità dei rifiuti? Troppo poco, davvero». Il legale e i Comuni della Piana del Sele hanno sempre denunciato che sono transitati, nei confini di Serre, Eboli, Altavilla e Battipaglia, rifiuti non meglio identificati e per questo avevano pubblicato delle ordinanze di divieto di transito ai tir di EcoAmbiente, ordinanze poi bocciate dal Tar. I tir in questi giorni stanno continuando i trasporti, le operazioni dureranno circa due settimane. 

«La Provincia che ha adottato l’ordinanza impugnata non si è costituita nel giudizio - ha tuonato ancora l’avvocato Oreste Agosto in merito alla sentenza del Tar -. La Provincia, inoltre, solo ora ha autorizzato l’accesso agli atti al Comune di Serre per il giorno 3 maggio. Ecoambiente - ha aggiunto Agosto - ha solo interessi economici, per la gestione del trasporto e dello stoccaggio, rispetto agli interessi pubblici rappresentati dal Comune di Serre e di questo non si è tenuto conto». L’avvocato ha poi accusato nuovamente la Regione in merito all’origine dell’intrigo internazionale. «La Regione che con la sua autorizzazione transfrontaliera ha determinato la gravissima situazione viene candidamente ad affermare che non c’è danno per la comunità di Serre e che il trasferimento dei container è già iniziato». 



In merito all’arrivo dei container ci sono altri aspetti che più volte sono stati evidenziati, soprattutto dal Sra, azienda esportatrice dei rifiuti in Tunisia dopo un accordo con la tunisina Soreplast.

I piombi che sigillavano i contenitori erano stati tutti tolti rispetto a quelli originali e inoltre la caratterizzazione - che avverrà solo al termine del trasferimento dei rifiuti - doveva avvenire, secondi i legali della Sra, nel porto di Sousse dove i container sono stati sottoposti a sequestro dalla primavera del 2020. La caratterizzazione sarà il penultimo passo prima del definitivo trasferimento dei rifiuti in un sito di smaltimento non ancora dichiarato, il tutto dovrebbe avvenire nel giro di sei mesi, stando all’ordinanza della Provincia.

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