Rimborsi sulla paziente morta,
l'Asl scopre la truffa: va a giudizio

Rimborsi sulla paziente morta, l'Asl scopre la truffa: va a giudizio
di Nicola Sorrentino
Venerdì 13 Settembre 2019, 15:34
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PAGANI. Sarà processato per tentata truffa e falso commesso dal privato in atto pubblico un uomo di Pagani, A.C. , di 45 anni, finito al centro di un'indagine nata da una verifica dell'Asl. Sullo sfondo i rimborsi e i piani di riabilitazione di un paziente, seguito dall'imputato, legale rappresentante di una Onlus impegnata nel settore dell'assistenza medica. Secondo le accuse, l'uomo presentò ad un'altra Onlus, preposta all'invio degli atti all'Asl di Salerno, dei documenti che sarebbero risultati essere falsi, come il piano riabilitativo per la paziente, con i fogli mensili firmati da una fisioterapista, mai sottoscritti però dalla stessa, insieme ai giorni delle terapie, mai eseguite. Tutti passaggi svolti presso l'abitazione della paziente. In realtà, quest'ultima era già deceduta durante la consegna di quei documenti. I fatti risalgono al 30 novembre 2015, mentre la donna era deceduta a Pagani, tempo prima.  

La presunta truffa fu scoperta dall'Asl, chiamata a versare i pagamenti a saldo delle fatture presentate dalla Onlus presieduta dal 45enne imputato. Lo stesso è accusato di aver usato, come base di comiplazione, il progetto di riabilitazione domiciliare per la donna, compilato e sottoscritto da un medico convenzionato, ma dove anche la data di emissione sarebbe risultata contraffatta. La firma di quel medico, infatti, sarebbe stata apposta quando la donna era ancora viva, mentre quello falso indicava una data successiva. Il lavoro dei funzionari dell'Asl si concentrò proprio sullo stato della paziente deceduta, impedendo che i versamenti dei fondi previsti per il piano terapeutico venissero liquidati. Scoperta la documentazione contenente informazioni false, l'Asl segnalò tutto alla procura, con l'indagine condotta dal sostituto procuratore Davide Palmieri e dalla polizia giudiziaria. L'imputato finirà a giudizio per aver preteso i contributi dall'Asl, presentando la scheda e il programma di una persona in realtà già deceduta. 
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