Salerno, auto bruciate al Rione Petrosino: un altro avvertimento per Bianco jr

Una delle vetture in fiamme è di proprietà di una persona vicina al 26enne ora in carcere

Le auto bruciate
Le auto bruciate
di Angela Trocini
Sabato 27 Maggio 2023, 04:50 - Ultimo agg. 07:05
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Incendio nella notte in via Pironti nel rione Petrosino a Salerno. Due autovetture sono andate distrutte: le fiamme, a quanto pare, sono iniziate da una delle due, al cui interno è stata rivenuta una bottiglietta con del liquido infiammabile, per poi propagarsi all’auto parcheggiata davanti.

Incendio che ha lambito anche l’immobile vicino, ma per fortuna non si sono registrati danni alla palazzina. Solo tanto fumo e paura tra i residenti che sono stati svegliati in piena notte: sul posto sono giunti i vigili del fuoco per domare il rogo e i carabinieri della compagnia di Salerno a cui sono state affidate le indagini sull’incendio di chiara matrice dolosa.

L’ambito in cui è maturato l’episodio delittuoso è da ricollegare a Roberto Bianco junior e allo spaccio di droga: a quanto pare, l’autovettura da cui è partito il rogo (sembra una Fiat 500L) è di una persona vicina a Bianco e in passato utilizzata dallo stesso per brevi spostamenti.

Le indagini dei carabinieri, comunque, continuano a largo raggio e non tralasciano nulla: nella giornata di ieri, oltre alla ricerca di sistemi di videosorveglianza che avrebbero potuto captare qualche movimento sospetto, sono state sentite anche una serie di persone. Prima di tutto i proprietari delle auto danneggiate dal rogo e poi qualche conoscenza delle forze dell’ordine per cercare di capire qualcosa in più in un contesto che, a quanto pare, rimane circoscritto all’ambito delle vicende ricollegabili a Roberto Bianco junior.

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Del resto il 26enne salernitano, in carcere dallo scorso anno per i colpi di pistola esplosi contro la vetrina del Mulino Urbano a piazza Malta (fu trovato, nell’immediatezza del fatto, dai carabinieri della Radiomobile della compagnia di Salerno in possesso di una Kimber calibro 45, completa di caricatore e con il colpo in canna, nonostante il tentativo di disfarsene, oltre a tentare la fuga), volto noto nel panorama criminale cittadino, è stato già bersaglio di un paio di colpi di pistola esplosi contro la sua abitazione a gennaio scorso. E non era la prima volta che contro la famiglia Bianco venivano messi a segno episodi simili come, ad esempio, nei mesi precedenti, gli spari contro l’abitazione del fratello (che a quanto pare non ha precedenti e conti in sospeso con la giustizia) di Bianco.

Insomma una serie di episodi che si stanno incasellando uno dietro l’altro e che, ai più attenti alle dinamiche criminali, appaiono come una sorta di «botta e risposta» per accaparrarsi la leadership per il controllo delle attività illecite, in particolare lo spaccio di droga, fenomeno molto fiorente e lucroso a Salerno e nelle zone limitrofe. E così anche l’incendio della notte scorsa sembra che si inquadri in tali dinamiche criminali che vedono le cosiddette «nuove leve» sempre più agguerrite e desiderose di ritagliarsi una buona fetta di territorio in cui praticare una serie di attività illecite.

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