Riscaldamento razionato, la protesta delle famiglie: «Di sabato si resta al gelo»

Il Comune: termosifoni solo di mattina

Riscaldamento razionato, la protesta delle famiglie: «Di sabato si resta al gelo»
Riscaldamento razionato, la protesta delle famiglie: «Di sabato si resta al gelo»
di Gianluca Sollazzo
Sabato 17 Dicembre 2022, 11:29 - Ultimo agg. 19 Dicembre, 17:51
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L'inverno sarà davvero freddo. L'austerity che colpisce le scuole sul fronte del servizio di riscaldamento preoccupa sempre più i genitori degli alunni che frequentano il tempo pieno. Nel capoluogo, dove il Comune ha emanato una delibera di giunta per la razionalizzazione del servizio energetico nelle scuole, sono più di 3mila gli alunni che restano a scuola di pomeriggio. Per loro lo spegnimento dei termosifoni avverrà un'ora prima della chiusura delle lezioni. Questo significa che in molti istituti i termosifoni saranno spenti alle 15.30. E molti presidi non nascondono perplessità. «Sono a rischio i progetti extracurriculari che verranno fatti ben oltre le 15 e le attività di programmazione degli insegnanti», fanno sapere i presidi del capoluogo.

Ma torniamo alla decisione del Comune. La delibera di giunta parla chiaro e si adegua in premessa alle disposizioni del precedente governo Draghi. «Considerato che l'ordinamento nazionale ed europeo in materia di impianti e di utilizzo di risorse energetiche devono essere volti alla massima riduzione possibile dei consumi di gas naturale», si legge nel provvedimento, viene deliberata la nuova modalità di erogazione del riscaldamento scolastico. L'orario di accensione dei termosifoni avverrà «un'ora prima dell'inizio delle attività didattiche e lo spegnimento un'ora prima della fine delle stesse». Autorizzato un servizio di riscaldamento «entro il massimo delle 9 ore consentite».

Mentre «un prolungamento dell'accensione in orario pomeridiano e il giorno del sabato» avverrà «solo previa richiesta motivata dei dirigenti scolastici». Questo punto ha messo in allarme genitori di alunni e presidi. Dal canto suo l'assessore all'istruzione, Gaetana Falcone, si affretta a chiarire che «i termosifoni saranno accesi il sabato solo per le scuole che svolgono attività didattiche». Ma è rebus per il lavoro nelle segreterie delle scuole che non offrono servizio didattico proprio di sabato. E si accende il dibattito.

I genitori di molte famiglie temono che il freddo imperversi di sabato. «Comprendiamo che il periodo è di crisi dichiara Michele Sarrubbo, portavoce di centinaia di famiglie di alunni del primo ciclo - Ma vogliamo la rassicurazione che l'accensione dei riscaldamenti sia assicurata per i bambini durante il tempo scuola.

Il problema sussiste il sabato. Sulla proposta di settimana corta, noi la bocciamo. Il sabato ci deve essere assicurato il riscaldamento. Non è una volontà polemica o una pressione, ma molte famiglie hanno fatto iscrizione per una settimana su 30 ore incluso il sabato e chiediamo che sia rispettata». Sarrubbo rende noto che molte famiglie del plesso elementare e infanzia Giacomo Costa hanno espresso un diniego alla proposta del Comune di trasferire i propri figli presso il plesso Medaglie d'Oro.

«Nelle scorse settimane abbiamo avuto un incontro con l'assessore per la chiusura il sabato del plesso Giacomo Costa per una ragione di razionalizzazione energetica, prevedendo lo spostamento degli alunni al plesso della Medaglie d'Oro continua Sarrubbo - Ma abbiamo espresso il nostro diniego. Non siamo favorevoli alla settimana corta, perché abbiamo scelto l'offerta formativa delle 30 ore settimanali». Incalza anche l'opposizione col consigliere di Forza Italia Roberto Celano.

«Comprendiamo la disposizione nazionale dichiara Celano - Se fossi il sindaco solleciterei i presidi a disporre la settimana corta con cui risolveremo il problema del risparmio e potremmo allungare la fascia oraria di riscaldamento. Non possiamo certamente risparmiare sulla salute e sul benessere dei bambini. Avrei invitato i dirigenti a disporre la settimana corta per salvaguardare il tempo settimanale e ridurre così i disagi per il freddo». Perplessità circolano anche tra i presidi. «Spero sia una misura provvisoria, legata alla emergenza dell'approvvigionamento energetico dichiara Mirella Amato, preside del comprensivo Matteo Mari - Molte scuole hanno offerte formative extracurricolari che prevedono l'allungamento dell'orario fino al pomeriggio inoltrato; per noi che abbiamo il tempo pieno, lo spegnimento è previsto alle 15,30. Questo comporta la non fruibilità della scuola fino alle 18,30 né per progetti nè durante la programmazione settimanale della Scuola primaria».

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