Cava de' Tirreni, la scuola «modello» del risparmio energetico: con la settimana corta risparmio di 1.300 euro

L'adozione della settimana corta ha portato all'istituto Della Corte-Vanvitelli un risparmio di 1.300 euro

l'istituto Della Corte-Vanvitelli di Cava de' Tirreni
l'istituto Della Corte-Vanvitelli di Cava de' Tirreni
di Gianluca Sollazzo
Venerdì 19 Maggio 2023, 06:55 - Ultimo agg. 08:04
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Nell’anno della crisi energetica a causa dello scoppio della guerra in Ucraina, la scuola salernitana ha dovuto sostenere sforzi e sacrifici. Ogni scuola si è attrezzata per contenere i costi e risparmiare. I presidi hanno diffuso decaloghi di buon comportamento per contenere l’erogazione di energia: badando allo spegnimento dei monitor, limitando l’uso di stampanti e ricorrendo anche alle riunioni a distanza di prof e studenti per abbattere la spesa sul carburante. Ma c’è una scuola che in provincia, sull’onda della crisi energetica nazionale, ha agito d’anticipo affrettandosi ad approvare il sabato libero sul finire dell’estate scorsa e al principio dell’anno scolastico 2022/2023. 

L’esperimento settimana corta causa crisi economica ha funzionato all’Istituto superiore Della Corte-Vanvitelli che, forte dei suoi 1.330 studenti iscritti il prossimo anno scolastico, è la scuola superiore più affollata di Cava dei Tirreni. «Abbiamo risparmiati 1.300 euro al mese di costi energetici»: dichiara la preside Franca Masi che snocciola i dati a bilancio di un anno di settimana corta adottata con lo scoppio della crisi energetica post guerra Ucraina.

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«Si sta avviando a conclusione il primo anno scolastico nel quale l’Istituto superiore Della Corte Vanvitelli nella sua nuova veste dopo l’accorpamento dell’Istituto Filangieri, ha sperimentato la settimana corta ed è, dunque, arrivato il momento del bilancio – dichiara la dirigente Masi - Possiamo già affermare di chiuderemo questo bilancio in attivo».

La Masi non tralascia di elencare i risultati positivi conseguiti in quest’ultimo anno dalla scuola che dirige: la migliore distribuzione dei tempi di impegno e di svago degli studenti, la possibilità di articolare in modo più funzionale la didattica con la possibilità di raddoppiare più facilmente le ore delle diverse discipline diminuendone così la dispersione, l’ottimizzazione delle presenze del personale amministrativo che, concentrate in un numero inferiore di giornate, consente la possibilità di maggiori rientri pomeridiani per le numerose attività extracurricolari con cui l’Istituto arricchisce la propria offerta formativa. E, alla fine di questo lungo elenco, la dirigente non manca di aggiungere, con particolare soddisfazione, l’evidente risparmio energetico che è derivato da un giorno supplementare di chiusura della scuola. «A fronte dell’incremento dei prezzi energetici che ha iniziato a manifestarsi all’inizio del 2022, quasi in coincidenza con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia – aggiunge la preside – si innescò inevitabilmente un dibattito nazionale per individuare le migliori soluzioni adatte a diminuire l’impatto della crisi energetica sui conti delle famiglie e dello Stato». 

Fu in quella circostanza che l’istituto scolastico cavese decise che avrebbe dovuto fare la propria parte nell’ambito di quello sforzo collettivo cui era chiamato il paese per reagire alla complessità del momento. Da qui l’ok alla settimana corta con l’articolazione dell’orario scolastico su cinque giorni invece di sei.

«Acquisendo i dati dei consumi elettrici presso l’ente Provincia – annuncia la preside Masi - è stato possibile desumere il risparmio medio mensile sul consumo di energia elettrica, stimabile in circa il 22 % in meno medio mensile. Se su sei giorni scolastici il consumo elettrico comportava una spesa di 5.500 euro mensili – chiude la preside – su cinque giorni di lezione si è scesi a 4.200 euro». Un esempio virtuoso che, si spera, possa essere applicato anche da altre scuole l’anno prossimo. Per consumi di energia elettrica e per sopperire alle spese di consumi idrici nelle scuole, la Provincia ha approvato nei mesi scorsi la variazione di bilancio di 1 milione e 170 mila euro. Solo per il consumo di energia elettrica in 140 scuole nell’attuale anno scolastico il rincaro della bolletta ammonta a 600 mila euro.

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