Rissa davanti ad un locale, cinque giovanissimi a processo

I fatti risalgono al 1 marzo del 2022

Rissa davanti ad un locale, cinque giovanissimi a processo
di Nicola Sorrentino
Domenica 15 Gennaio 2023, 06:00 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 07:20
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La rissa consumata - tra pugni, calci e qualche coltellata - nel parcheggio del discopub Glamis di Castel San Giorgio, costa il processo a cinque persone. L’accusa per tutti è quella di rissa aggravata, mentre uno degli imputati risponde anche di tentato omicidio. È un 19enne di Nocera Inferiore, finito ai domiciliari a seguito degli sviluppi dell’indagine, che portò in obbligo di dimora invece gli altri quattro ragazzi. I fatti risalgono al 1 marzo del 2022, durante una festa organizzata dal locale per il giorno di Carnevale. 

I primi battibecchi si ebbero all’interno, mentre la violenza fu consumata all’esterno, nei pressi di un parcheggio. Va ricordato che a seguito della stessa indagine, due ragazzi minorenni stanno svolgendo lavoro di volontariato - la cosiddetta messa alla prova - per estinguere le accuse, essendo stati individuati e arrestati nella fase iniziale del lavoro dei carabinieri. A seguito di qualche spintone, con un ragazzo finito a terra, diversi giovani diedero inizio ad una scazzottata. La sicurezza del locale riuscì ad allontanare i più agitati all’esterno. A scontrarsi furono due gruppi di ragazzi, provenienti da Bracigliano e Nocera Inferiore. Durante la rissa, uno di questi fu colpito da una coltellata alla schiena e ricoverato in prognosi in ospedale, con codice rosso. A ferirlo fu uno dei due 16enni. Si salvò per questione di centimetri, come spiegato in un referto medico, evitando rischi peggiori al polmone. Oggi, è lui stesso imputato. Il coltello sarebbe stato invece nelle disponibilità del 19enne, il giovane finito ai domiciliari, che il giorno dopo la rissa tentò di informarsi su cosa avessero riferito i minori ai carabinieri. L’obiettivo era di evitare di essere coinvolto nell’inchiesta e sfuggire ad un arresto. 



A riguardo, i militari avevano già acquisito ed analizzato, all’epoca dei fatti, diversi video di telecamere ed ascoltato numerosi testimoni. Da una chat finita negli atti d’indagine, infatti, si comprese come il 19enne fosse molto preoccupato: «Mandami un audio delle cose che hai detto per non dire cose diverse», scriveva , al quale poi uno dei minori consigliò di andare in ospedale: «Fatti fa il referto, dici che ti hanno aggredito».

La rissa coinvolse almeno venti persone, non tutte però furono identificate. La violenza consumata all’esterno, con tanto di coltello oltre che con calci e pugni, costò una ferita da taglio ad uno degli indagati e ulteriori traumi ad altri due ragazzi, con lesioni giudicate guaribili in otto e dieci giorni. Dal secondo step dell’inchiesta era poi emerso che almeno altri due giovani avessero con loro un coltello, utilizzato durante la rissa. Per i cinque c’è il giudizio immediato della Procura di Nocera Inferiore, dopo che il Riesame aveva confermato per tutti le misure applicate dal gip. 

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