Disabile derisa in classe dai cyberbulli,
i prof contro la preside: «Minimizza»

Disabile derisa in classe dai cyberbulli, i prof contro la preside: «Minimizza»
di ​Carmela Santi
Lunedì 11 Novembre 2019, 06:55 - Ultimo agg. 07:19
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«Non ci riconosciamo in una scuola che non difende i più deboli, che non educa al rispetto dell’altro, che non ha la volontà di affrontare i problemi, che preferisce nascondere le proprie criticità, nel tentativo di dare un’immagine di sè che non corrisponde alla realtà». Netta e determinata la reazione dei docenti dell’istituto «Ancel Keys» di Castelnuovo Cilento, in merito al grave episodio di bullismo avvenuto nei giorni scorsi nella scuola ai danni di un’alunna disabile picchiata e derisa da alcuni compagni di classe. Il video dell’episodio è stato fatto girare sui social dagli stessi compagni. I docenti condannano con forza quanto accaduto ma sopratutto prendono le distanze dall’atteggiamento di una dirigenza che «ancora una volta - ribadiscono in una nota - si caratterizza per l’assenza di posizioni chiare e decise di condanna verso episodi esecrabili». 

La reazione dei docenti arriva dopo le precisazioni della dirigente scolastica Maria Masella all’indomani della denuncia fatta dalla mamma di Rebecca, l’alunna vittima dei bulli. «Era un video privato - ha detto la preside - condiviso solo sul gruppo gestito dagli studenti. Per i ragazzi interessati e per tutta la classe, sono stati adottati i provvedimenti ritenuti più opportuni. Inoltre le asserire “botte in testa” e le “sberle” non risultano affatto presenti nel video tant’è che le notizie diffuse risultano non veritiere oltre che diffamatorie nei confronti degli studenti coinvolti e dell’intera scuola. Gettare fango su una scuola e sulle persone, è ignobile!».

Parole che hanno indignato molti docenti anche perché nel video diffuso dalla tv locale si vede la ragazzina presa a schiaffi in testa mentre i compagni ridono. «Scegliere di minimizzare - ribadiscono alcuni professori - quanto accade invece di denunciare ed intervenire con fermezza per tutelare la sicurezza e la serenità degli studenti, danneggia la scuola e lede l’immagine di tanti docenti che ogni giorno con onestà e professionalità svolgono il loro lavoro, tra mille difficoltà e non supportati da chi dovrebbe per primo essere esempio di rispetto della legalità».

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