Acqua rossa a Santa Teresa,
così i bagnanti sfidano i divieti

Acqua rossa a Santa Teresa, così i bagnanti sfidano i divieti
di Nico Casale
Mercoledì 10 Luglio 2019, 12:00
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Un tuffo in mare in pieno centro a Salerno. Non si potrebbe, perché c'è un divieto di balneazione permanente, ma in tanti lo fanno. Durante la bella stagione, in tanti già dalle otto del mattino, scelgono la spiaggia di Santa Teresa. Il cartello del divieto di balneazione, esposto all'ingresso dell'arenile, nonostante sia stato imbrattato con degli adesivi da qualche buontempone, sembra non influenzare i bagnanti. Così come non scoraggia quel letto di rifiuti alla foce del torrente Fusandola, né quell'acqua rossastra che proviene dal canale accanto, il cosiddetto «chiavicone».
 
Per capire il perché di quelle colorazioni e, soprattutto, per stabilire se quell'acqua che proviene dal canale possa essere o meno nociva, il consigliere comunale di Salerno di Tutti, Gianpaolo Lambiase, a proprie spese, ha fatto prelevare, ieri mattina, un campione perché venga sottoposto ad analisi in un laboratorio certificato. Intanto, Lambiase ricorda di aver «recuperato le analisi fatte dall'Arpac il 6 aprile scorso che si erano disperse tra gli uffici del Comune e non avevamo notizia dei risultati». Gli esiti rivelano che «in una parte di questo canale, nel pozzetto che si trova vicino a palazzo Edilizia, l'esame ha dato risultati non conformi alla legge per l'analisi eco-tossicologica. Parliamo di metalli pesanti. Invece, l'Arpac dice che quello che esce sulla spiaggia di Santa Teresa, cioè il canale visibile con l'acqua rossa e maleodorante, è acqua limpida e pulita. Può darsi che abbiano fatto esami direttamente a mare, questo non lo so». Da qui, la necessità di «attivarci privatamente, con un laboratorio certificato, lo devo fare io, consigliere d'opposizione, non lo fa l'Amministrazione comunale». I risultati, che arriveranno tra circa venti giorni, serviranno, «senza allarmare la popolazione, a capire che cosa succede ogni mese perché, ogni mese, questo canale, il chiavicone, caccia acqua rossa o bianca a mare e può essere un problema per chi utilizza la spiaggia e, soprattutto, per i bambini del centro storico che ho visto, in varie occasioni, giocare con i piedi in quest'acqua sporca». L'azione del consigliere Lambiase è supportata dai Figli delle Chiancarelle che, con Mimmo Florio, hanno partecipato al prelievo. «Questo fenomeno si verifica da anni, gli stessi da cui noi lo denunciamo», commenta Florio aggiungendo che «dal chiavicone di Santa Teresa esce di tutto, schiuma bianca, melma rossa». Per questo, «ringraziamo Gianpaolo Lambiase perché è la prima volta che un consigliere comunale prende una simile iniziativa».

«Benché la natura solfurea, potevamo aspettarci da questa falda questo colore, però è troppo intenso e interessa troppo le mucillagini», commenta Carmen La Mura, biologo e consulente ambientale che, dopo aver prelevato le acque, si servirà di un laboratorio accreditato da Accredia. «L'analisi - spiega - va a valutare la conformità secondo un regolamento legislativo, il 152 del 2006, che legifera sulla qualità delle acque. Vediamo quanto è impattante a livello ambientale lo scarico, l'acqua e gli altri parametri. Andiamo a fare una valutazione chimico-fisica organolettica per vedere anche l'aspetto maleodorante e andremo a valutare anche in maniera specifica la quantità di Escherichia Coli e vedremo anche di verificare la mucillagine che ha una colorazione intensa. Faremo una valutazione anche relativa alle muffe e i lieviti».

Nonostante dal canale fuoriesca acqua rossa, alla foce del Fusandola vi siano lattine, bottiglie e plastiche e nonostante il divieto di balneazione, i tuffi a Santa Teresa non si fermano. Ieri mattina, intorno alle 9, c'erano bambini che giocavano a pallone in acqua, adulti sulla battigia e altri che si rinfrescavano con una nuotata. Secondo l'Arpac, però, nello specchio d'acqua di Santa Teresa la balneazione non è possibile perché quella zona rientra nell'area portuale, tra il Masuccio Salernitano e il molo Manfredi.
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