Salerno, a un mese dal voto
non c'è ancora il consiglio comunale

Salerno, a un mese dal voto non c'è ancora il consiglio comunale
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 10 Novembre 2021, 07:30 - Ultimo agg. 12:37
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Se non ci saranno altri intoppi, forse, se ne parlerà oggi o domani. Il tempo di ultimare il controllo dei verbali e procedere alla proclamazione ufficiale dei consiglieri comunali. Quando a Torino, Roma, Milano e Napoli, tanto per fare un paragone con le città più grandi andate al voto agli inizi di ottobre, le formalità burocratiche si sono già belle che esaurite e si sono svolti pure i primi consigli comunali (tranne Napoli che lo farà dopodomani mattina), a Salerno siamo ancora alla fase dei controlli e i 32 consiglieri comunali, nei fatti, non lo sono ancora. Eppure sono appena 152 le sezioni e a ieri ne mancavano ancora 12 per chiudere la partita.

Un ritardo che rende ancora più plumbeo il cielo che si è addensato su Salerno da quando, sei giorni dopo le elezioni, si è materializzata l'inchiesta sulle coop che ha portato ai domiciliari Nino Savastano (assessore comunale uscente e consigliere regionale) e messo sotto indagine tutti i luogotenenti del potere deluchiano. Governatore compreso. Aprendo uno spaccato, così lo raccontano i magistrati nell'ordinanza di custodia, che ha spinto la coalizione di centrosinistra alternativa al riconfermato Enzo Napoli a chiedere un controllo accurato di tabulati e verbali all'ufficio elettorale centrale insediato a palazzo di Città. In genere, operazione di routine, fatta di un mero controllo burocratico che si limita a certificare lo stato dell'arte. Non a Salerno dove la candidata sindaca Elisabetta Barone, a capo di una coalizione fatta di civici, delusi dal Pd a trazione deluchiana ed M5s, firma un dettagliato esposto spedito alla Procura e al Prefetto dove elenca una serie di presunte irregolarità nel conteggio delle preferenze.

Non tali da mettere in dubbio o capovolgere il risultato, sia chiaro, ma abbastanza per gettare, come se non ve ne fossero già, ombre. 

Colpa anche delle intercettazioni allegate all'inchiesta che fanno emergere il dubbio di come le preferenze in alcune sezioni possano essere determinate ex post sui verbali grazie a scrutatori amici. Specie nei quartieri orientali della città, come raccontano sempre le carte dell'inchiesta riferendosi alle regionali 2020, ma che sono anche oggi nell'occhio del ciclone. «Sono stati attribuiti voti alle liste senza che risultassero i rispetti votanti, ciò in maggior parte nelle sezioni dalla 132 alla 148 oltre che alle sezioni 96 e 97» e «appare fuori dall'ordinario anche l'eccessivo numero di schede annullate (circa 2.048) che hanno riguardato in massima parte le sezioni i cui presidenti (25) e scrutatori (50) sono stati nominati in sostituzione degli assenti ed in tutta urgenza sabato 2 ottobre», scrive la coalizione della Barone chiedendo al prefetto «di valutare la nomina di una commissione di accesso segnatamente in riferimento alle operazioni di scrutinio e riconteggio dei voti». E le irregolarità, o incongruenze emergono, se in molti sezioni collinari ci sono più voti che votanti; ci sono decine di verbali in bianco e un paio di sezioni non hanno consegnato agli atti alcun documento. Come se lì, in quei due giorni, non fosse andato a votare mai nessuno.

E così un'operazione iniziata il martedì successivo al voto, oltre un mese fa, si è procrastinata tra lentezze, timori e sospetti che non fanno che alimentare veleni in una città dove si vive con l'idea di altre inchieste dietro l'angolo. «Senza la proclamazione dei consiglieri comunali la città risulta priva della sua rappresentanza istituzionale. C'è il sindaco, la giunta municipale, non c'è il consiglio, cioè l'organo di massimo controllo democratico. Ritardi intollerabili», ha tuonato l'altro giorno l'ex sindaco dc Aniello Salzano, un passato tra Forza Italia e Udc prima di passare, alla vigilia del voto, con il centrosinistra di Enzo Napoli. Forse se ne parlerà la settimana prossima per il primo consiglio comunale. Dopo oltre 40 giorni dal voto e dopo più di un mese dal terremoto giudiziario. Che a Salerno fa sentire ancora le sue scosse telluriche. 

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