Salerno decolla, Tria firma la concessione

Salerno decolla, Tria firma la concessione
di Gianni Molinari
Giovedì 13 Giugno 2019, 08:58
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È arrivato l'ok definitivo: il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha firmato il decreto per la concessione alla gestione totale dell'aeroporto di Salerno. È l'atto amministrativo che chiude una storia vecchia di anni e mette alle spalle ritardi, qualche inutile campanilismo, aprendo un capitolo nuovo per il sistema aeroportuale campano.
Il decreto prevede che la concessione sia subordinata alla fusione per incorporazione della società di gestione di Salerno-Pontecagnano nella Gesac, la società che gestisce l'aeroporto di Napoli e che, quindi, prenderà le redini del polo aeroportuale.

Con il decreto di Tria, il ministero dell'Infrastrutture e dei Trasporti riapproverà il progetto generale attivando il cosiddetto «tiraggio» dei fondi stanziati nello «Sblocca Italia» per il prolungamento della pista di Salerno: sono quasi 50 milioni di euro che l'attuale gestore salernitano potrà impiegare per finanziare il bando per l'allungamento della pista. L'adeguamento della pista è, infatti, la condizione indispensabile per l'operatività e consentire l'atterraggio degli aerei attualmente impiegati dall'aviazione commerciale.

 
OBIETTIVO 2022
L'obiettivo - nei piani dell'amministratore delegato di Gesac, Roberto Barbieri - è aprire il nuovo scalo, adeguato nella pista e nell'aerostazione, entro il 2022. Ma già dalla prossima settimana scatteranno le operazioni di fusione per incorporazione di Aeroporto di Salerno spa nella Gesac con l'avvio delle procedure di definizione del concambio delle azioni, poi toccherà alle assemblea delle società votare la proposta di fusione (la spa salernitana è al 51 per cento controllata dalla Regioni Campania, in modo preponderante, e Basilicata e dal Consorzio dove ci sono i comuni interessati dallo scalo e varie istituzioni salernitane).

L'obiettivo è concludere le operazioni di fusione entro il prossimo mese di novembre. Contemporaneamente Aeroporto di Salerno spa definirà e pubblicherà il bando per i lavori di allungamento della pista.
L'operazione vale 230 milioni di euro, con un mix di finanziamento pubblico-privato. Il polo Napoli-Salerno avrà, più o meno, le stesse caratteristiche del polo veneto Venezia-Treviso: Napoli prenderà sempre più il modello di un aeroporto connesso ai principali hub con voli internazionali e intercontinentali, Salerno avrà low-cost e svilupperà il mercato del salernitano, del Cilento e della Basilicata. Entro dieci anni dal 2022 il nuovo scalo avrà un traffico tra 6 e 7 milioni di passeggeri integrando i 10-11 milioni di quelli del capoluogo.

IL FONDO CHIUSO
L'operazione Salerno è figlia di una visione che mette insieme i territori e sviluppa relazioni di qualità superiore capaci di attrarre investimenti da tutto il mondo. In qualche modo Salerno verrà realizzata anche con le quote che il fondo pensioni dell'Esercito canadese ha in F2I, il fondo chiuso specializzato in investimenti in infrastrutture, che controlla la Gesac (così come gli aeroporti di Torino, Alghero, Trieste e quasi il 45% della Sea, cioè la società di gestione degli aeroporti di Milano, esprimendo l'amministratore delegato, Armando Brunini, già ad di Gesac).
Proprio la capacità di partnership pubblico-privata insieme alle relazioni internazionali di F2I conferiscono all'operazione Salerno un valore strategico per l'intero sistema economico regionale.

Come, peraltro, ha rilevato il governatore Vincenzo De Luca ricordando che «la Regione Campania finanzia per 100 milioni di euro il prolungamento della metropolitana di Salerno fino all'aeroporto e per 50 milioni di euro il sistema della viabilità» e lo scalo «cambia in maniera decisiva la rete infrastrutturale regionale». Per la senatrice del Movimento 5 Stelle Felicia Gaudiano e il consigliere regionale Michele Cammarano «grazie all'impegno di una filiera istituzionale che ha visto all'opera i gruppi regionale e parlamentare del Movimento 5 Stelle, in stretta collaborazione con il sottosegretario Cioffi e il ministro Toninelli, si mette la parola fine a polemiche pretestuose e infondate sulla presunta volontà del ministro opporsi all'apertura dell'aeroporto.
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