Diplomi taroccati per lavorare
al Nord: otto bidelli indagati

Diplomi taroccati per lavorare al Nord: otto bidelli indagati
di Gianluca Sollazzo
Giovedì 5 Settembre 2019, 08:08 - Ultimo agg. 11:09
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Falsi diplomi di qualifica per scalare le vette delle graduatorie. Otto bidelli campani, tra cui almeno quattro salernitani, sono indagati a Padova dalla Procura della Repubblica. I reati ipotizzati vanno dal falso alla dichiarazione mendace. Hanno presentato un diploma risultato fasullo perché emesso da una scuola fantasma nel salernitano. Alcuni titoli erano stati riprodotti. È la svolta clamorosa che arriva dal Veneto dove da gennaio scorso è scoppiato il caso dei bidelli furbetti che all'atto della iscrizione nelle graduatorie di istituto di terza fascia hanno dichiarato un diploma irregolare.
 
Tra gennaio e marzo erano finiti nei guai altri bidelli, sempre in servizio nel Veneto, che sono stati colpiti anche dalla cancellazione dalle graduatorie e dalla revoca delle supplenze. Le indagini partono dagli esposti dei presidi veneti che avevano allertato l'Ufficio scolastico regionale campano, guidato da Luisa Franzese. Da qui le verifiche amministrative che hanno consentito ai funzionari dell'amministrazione scolastica di individuare scuole fantasma che non avevano più l'autorizzazione ad emettere titoli di diploma. Inoltre alcuni certificati risultavano falsificati. I sospetti dei presidi veneti erano fondati. «Come amministrazione fa sapere l'Ufficio scolastico campano abbiamo fornito ai presidi veneti tutte le informazioni del caso. Tutti i casi sospetti hanno trovato una risposta e un chiarimento. C'è stata una collaborazione con gli organi amministrativi veneti che ha portato a svelare i primi casi sospetti». E così la Procura di Padova ha stretto il cerchio attorno a otto bidelli campani. Ma le indagini non finiscono qui. Perché a quanto si apprende, l'Ufficio scolastico campano ha fornito «chiarimenti» su ulteriori 40 casi di bidelli con diploma «sospetto», recante indirizzi di studio in scuole non più attive o sprovviste della autorizzazione ministeriale.

Stando a quanto trapela dall'amministrazione, due le scuole che sono finite sotto inchiesta a Salerno per aver rilasciato titoli di studio e di servizio irregolari.

Sono ex scuole paritarie e avrebbero dato la possibilità a collaboratori scolastici salernitani di dichiarare diplomi gonfiati col massimo dei voti (cioè 100 su 100) e titoli di servizio da precari gonfiati o fasulli. Intanto tra i primi di dicembre e gennaio erano state inviati alle scuole pubbliche e paritarie del Salernitano più di 200 richieste di «verifica titolo e servizio» spedite da scuole del Veneto e della Emilia Romagna. L'inserimento nelle graduatorie di istituto del nord da parte dei bidelli salernitani e campani è finito così sempre più sotto torchio. E l'Ufficio scolastico della Campania ha fornito chiarimenti su 40 casi più che sospetti ravvisati tra Padova, Venezia, Treviso e Verona. «Una scuola paritaria superiore ha erogato un diploma di qualifica senza avere il decreto di paritarietà», conferma dall'ufficio territoriale di Salerno. Uno scandalo senza fine.

Intanto dopo un bidello licenziato a Venezia e 4 indagati dalla Procura di Verona, si segnalano altri 8 nei guai a Padova. I reati ipotizzati vanno dal falso ideologico alla dichiarazione mendace. Nella inchiesta sui bidelli sono spuntati anche certificati di diploma falsi, con timbri falsi e firme rigorosamente false di presidi e segretari. Un caso scoperto a Padova faceva riferimento proprio ad una presunta falsificazione di certificato. «Il diploma era ben fatto, un falso autentico», rivela una amministrativa in servizio in una scuola dove è stato scoperto uno dei diplomi di qualifica falsi. Tra i bidelli nei guai si segnalano molti salernitani oltre ai napoletani, tutti emigrati in Veneto per trovare lavoro nelle scuole statali ed inserirsi nelle graduatorie di istituto per gli Ata valide fino al 2021.
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