Droga in tutte le piazze di Salerno,
condanne per Iavarone e la sua banda

Droga in tutte le piazze di Salerno, condanne per Iavarone e la sua banda
di Viviana De Vita
Martedì 26 Ottobre 2021, 07:43
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Avevano siglato un patto criminale e, in breve, erano divenuti i principali referenti dello spaccio in città: dal centro storico a Sant'Eustachio fino al cosiddetto «Villaggio dei Puffi», transitando per Pastena, Torrione, Mercatello e Mariconda. Pioggia di condanne per capi e promotori del sodalizio, capeggiato dal 39enne salernitano Raffaele Iavarone, dedito allo spaccio di stupefacenti e sgominato il 16 luglio 2020 dagli inquirenti con un blitz, denominato «Patriot», che con l'esecuzione di 25 misure cautelari ha decapitato un grosso giro di spaccio attivo tra Salerno e Boscoreale. La sentenza è arrivata ieri mattina quando il gup Giandomenico D'Agostino, all'esito della camera di consiglio, ha sciolto la riserva a carico degli imputati assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Antonietta Cennamo, Carlo Di Ruocco, Luigi Gargiulo, Bianca De Concilio e Ivan Nigro.

Ad incassare la pena più alta è stato Raffaele Iavarone ritenuto dagli inquirenti capo indiscusso del sodalizio, finanziatore ed organizzatore del gruppo criminale; per lui sono scattati 16 anni e 10 mesi di reclusione.

Dodici anni e quattro mesi per Giuseppe Russo; 3 anni e sei mesi per Hicham Oisfi detto Emilio; un anno e 4 mesi per Giuseppe Aquino; 2 anni e 8 mesi per Guglielmo Sirica; un anno e 8 mesi per Domenico Pasquale Sirica; un anno e 4 mesi per Emilio Squillante; 6 anni e 8 mesi per Claudio Tufano; 8 anni e due mesi per Nicola Attianese; sette anni e due mesi per Antonio Cosentino; 8 anni per Mario Noschese; 7 anni e sei mesi per Luca Vitale; 4 anni e due mesi per Gianluca Vicinanza; un anno e sei mesi per Antonio Pierro; un anno e sei mesi per Gerardo Iannone; 4 anni e 4 mesi per Aniello Romano; un anno e 6 mesi per Giuseppe Pierno; un anno e 4 mesi per Ciro Romano; 2 anni e 2 mesi per Vincenzo Rocco; dieci mesi per Marianna Minelli. Aniello Romano, Giuseppe Pierno e Giuseppe Aquino assistiti dall'avvocato Nigro sono stati assolti dall'accusa di associazione e scarcerati.

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Con la sentenza pronunciata ieri all'esito del rito abbreviato si è chiuso il primo troncone dell'inchiesta: gli altri imputati hanno invece optato per il rito ordinario e dovranno affrontare il processo. Complessivamente era quarantacinque gli imputati accusati, a vario titolo, di aver messo in piedi un'associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti che, attraverso la ripartizione di compiti tra promotori organizzatori, fornitori, corrieri e spacciatori, si avvaleva stabilmente di canali di approvvigionamento che erano in grado di assicurare grosse forniture di droga. Capo del sodalizio era Raffaele Iavarone, fratello minore del più noto Fabio Iavarone ex braccio destro di Giuseppe Stellato. Era lui, secondo la tesi investigativa, a dettare le direttive per l'acquisto e la cessione della sostanza stupefacente partecipando però solo in rari casi in prima persona agli scambi di droga e agli accordi per l'approvvigionamento o la riscossione dei soldi per le forniture eseguite. Accusati di rifornire personalmente di stupefacente le varie piazze di spaccio della zona sud orientale di Salerno e comuni limitrofi mantenendo contatti con i fornitori di Sarno, Scafati e Boscoreale, gli imputati attraverso la stabile attività di spaccio riuscivano a disporre di grosse somme di danaro con cui sostenere anche gli affiliati finiti dietro le sbarre. Nel corso delle indagini, andate avanti per anni fino al blitz del 2020, gli inquirenti hanno infine accertato che il gruppo si avvaleva di molteplici luoghi e nascondigli per la custodia, la lavorazione e il confezionamento delle sostanze stupefacenti.
 

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