«L’episodio del duplice omicidio al mercato ittico di Salerno, si inquadra in un dissidio privato legato ad attività lavorative, discussioni pregresse che sono avvenute nel corso degli anni e che oggi (ieri, per chi legge) ha prodotto questa azione criminale: non c’è allo stato interesse da parte della criminalità organizzata».
Un punto, quest’ultimo, sul quale il questore di Salerno, Giancarlo Conticchio, è chiaro ribadendo quanto riferito dal procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli, nel corso della conferenza stampa.
Questore, la pistola detenuta Francesco Iacovazzo, l’uomo che ha sparato ed ucciso Rosario Montone e Carmine De Luca era regolarmente detenuta. La cronaca ci racconta di tanti episodi di violenza nei quali vengono utilizzate, appunto, armi denunciate...
«Per questo motivo il nostro personale in servizio presso la polizia amministrativa sociale è sempre molto attenta nei controlli alle persone che detengono armi legali. Questo episodio, però, per matrice e movente, poteva avvenire anche per accoltellamento, semplice scazzottata o per un investimento stradale. Non era prevedibile, insomma. Sicuramente aveva titolo alla detenzione ma non al porto d’arma».
A cosa è da attribuire un comportamento come quello avuto da Iacovazzo?
«Episodi di questo genere sono sempre causa di stress psicologico e momenti di tensione...cosa succede? Lo stiamo vedendo proprio nei tanti, troppi, fatti di cronaca: non si tiene conto del valore della vita di due persone, di due lavoratori...»
Torniamo al discorso sicurezza...
«Posso parlare della sicurezza in città... Salerno è sicura. Io “batto i marciapiedi”, cammino per strada anche a piedi e noto un senso di sicurezza diffuso: basta osservare i turisti che girano tranquillamente con la macchina fotografica, gli zaini, gli Ipad...La città è ben controllata grazie anche ad un servizio coordinato tra noi e i carabinieri».
C’è però sempre il problema della videosorveglianza..
«La videosorveglianza è carente: in sede di comitato per l’Ordine la sicurezza, coordinato dal prefetto Francesco Esposito, abbiamo affrontato queste tematiche con il Comune per l’implementazione degli apparecchi. E voglio ricordare ai cittadini che è anche previsto, per chi mette le telecamere, uno sconto in fattura del 50% delle spese».
La videosorveglianza pubblica, quella da implementare, è un progetto che tarda a partire, mi sembra...
«Il prefetto Esposito proprio di recente ha sollecitato l’amministrazione comunale a rivisitare la videosorveglianza e a implementarla nelle zone carenti. Così come è stato posto all’attenzione dell’amministrazione comunale anche un altro problema: quello dell’illuminazione pubblica che deve essere aumentata laddove ci sono alcuni quartieri periferici scarsamente illuminati».
Torniamo al duplice omicidio del mercato ittico: secondo lei, visti gli screzi che andavano avanti da tempo....era prevedibile?
«I testimoni dicono che c’erano dissidi ma nessuno mai fatto presente questo. Se qualcuno avesse segnalato prima momenti di tensione, la prima cosa che avremmo fatto sarebbe stati il ritiro delle armi come facciamo normalmente quando ci vengono segnalati dissidi familiari. Sicuramente questo episodio ha portato in evidenza la perfetta sintonia con l’Arma dei carabinieri e la procura della Repubblica con il sostituto procuratore Gianpaolo Nuzzo e procuratore aggiunto Rocco Alfano che stanno coordinando le indagini sotto impulso del procuratore Giuseppe Borrelli che ha dato un messaggio di rassicurazioni a cui io mi associo: questo causa dolore alle famiglie che hanno subito il lutto ma anche a quella dell’autore. Tre famiglie rovinate...».
Ed ora cosa succederà?
«Ora abbiamo ancora delle attività in corso: stiamo sentendo testimoni, l’area interessata è stata sequestrata. Stiamo cercando di chiarire i dettagli ma mi ripeto, la vicenda si inquadra in un fatto privato».
Ci può dire qualcosa sulla dinamica?
«Lui è arrivato con l’arma e la prima cosa che ha fatto è stata puntarla sul primo uomo, inseguendolo e sparandogli, poi sul secondo».
Quanti colpi sono stati esplosi?
«Tre»
In totale?
«Sì, ma stiamo verificando la pistola»
Si sente di lanciare un appello ai cittadini?
«Le questioni personali vanno risolte con il buon senso parlando con le persone e non arrivando a questi estremi».
Cambiamo argomento. Apriamo la piaga dei parcheggiatori abusivi...
«L’altra sera un automobilista è finito in ospedale episodio in via Sichelmanno a Pastena. È stato aggredito da un parcheggiatore, ne è nata una colluttazione, qualcuno ci ha chiamato e siamo intervenuti. Ora stiamo valutando provvedimenti più restrittivi non solo di carattere amministrativo ma penale. Una stretta resa possibile anche grazie all’intensa attività della polizia municipale che sta facendo la propria parte. I Daspo per ora sono gli unici strumenti che il questore ha, una misura di prevenzione».
A meno che non ci sia querela di parte o una denuncia...
«Sì, infatti di questi è stato arrestato di recente per estorsione quando ci sono gli estremi c’è il pugno duro dello Stato».
Perciò serve la prevenzione...
«Azione che stiamo facendo in maniera capillare grazie ai commissariati e al reparto prevenzione crimini. C’è un senso maggiore della percezione di sicurezza d parte dei cittadini che sono molto collaborativi: chiamano anche alle 4.30 del mattino e usano l’applicazione Youpol».