Salerno Est: rifiuti e torri di cemento
aspettando il parco dunale di Ruisanchez

Salerno Est: rifiuti e torri di cemento aspettando il parco dunale di Ruisanchez
di Barbara Cangiano
Domenica 12 Gennaio 2020, 06:30 - Ultimo agg. 08:24
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2011: Manuel Ruisanchez, tra i maggiori esperti di pianificazione e progettazione delle aree del verde e degli spazi naturali, arriva a Salerno per un sopralluogo della zona compresa tra il Marina d’Arechi e la foce del fiume Picentino dove avrebbe dovuto sorgere il parco dunale. Un progetto visionario ed ambizioso, che, per un’area di oltre 800mila metri quadri prevedeva la creazione di barriere sottomarine per la protezione del litorale, il rifacimento e la creazione del parco. 2020: di quel progetto, a oggi, resistono solo i rendering e la volontà del Comune, confermata dall’assessore all’Urbanistica Domenico De Maio, di recuperarlo insieme all’idea del Boulevard di Salerno Est, candidando il viale monumentale immaginato da Oriol Bohigas ad un finanziamento regionale. Nel pacchetto complessivo di quel restyling che interessa una delle zone più degradate di Salerno, confluisce anche il ripascimento del tratto di costa che va da Torre Angellara a Mercatello, di recente congelato dal Tar a causa di un contenzioso tra le ditte aggiudicatarie del secondo lotto dei lavori. 

Ma allo stato, tra procedimenti giudiziari, assenze e penuria di fondi, la linea che dal cavalcavia di Mercatello conduce all’oasi deluxe di Agostino Gallozzi, si presenta lontanissima dall’idea di croisette e drammaticamente più vicina a quella di una qualsiasi periferia, dove tra ammassi di rifiuti spuntano torri di cemento con vista mare che di quel sogno di riqualificazione dovrebbero rappresentare la cifra stilistica del contemporaneo e quella urbanistica-sociologica degli insediamenti urbani. «Ci vuole molta, molta fantasia a immaginarsi cosa potrà diventare - racconta Rosario Palma, titolare di un’attività commerciale a Mercatello - Non sono tra quelli contrari alla cementificazione. Ben venga, se contestualmente si accompagna ai servizi e a una rinascita delle aree depresse. Allo stato però, queste costruzioni mi sembrano giganti in un deserto di incuria». L’asfalto rattoppato parte dal lungomare Marconi e accompagna i viaggiatori fin dopo il parco Arbostella, dove la cartellonistica annuncia le nuove costruzioni affidate al gruppo Milara, battezzate Torre Mare. Qualcuno spia quello che di qui a breve dovrà trasformarsi in cantiere, lasciandosi alle spalle, a una manciata di metri, la nuova costruzione che svetta sul cavalcavia. Procedendo su via Allende, tra uffici regionali e lidi delle forze dell’ordine, si arriva al Marina d’Arechi, su cui affacciano i tre palazzi gialli della cooperativa dei carabinieri, tre edifici privati ed un quarto in costruzione, tutti pensati in verticale, con piani che si sommano a piani.
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