Lello Arena chiude il premio Fabula,
proclamati anche i vincitori

Lello Arena chiude il premio Fabula, proclamati anche i vincitori
Martedì 7 Settembre 2021, 18:47
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Si è conclusa ieri l'edizione 2021 del festival salernitano «Fabula» con una lunga e commovente lettera di ringraziamento da parte dei giovani partecipanti: «Portiamo a casa una fantastica esperienza, quest’anno in particolare ci avete permesso di respirare, per qualche giorno, aria di normalità anche se con la mascherina. Abbiamo conosciuto uomini e donne che ci hanno ispirato e insegnato i valori della vita. Grazie perché ci avete fatto rivivere emozioni che per la pandemia avevamo dimenticato: quella per esempio di essere felici».

Poi la premiazione,per la categoria «Favole» per la fascia 2007/2008/2009, è andato a Angela Della Corte con «Il Procione Gentile». 

Il testo,

Rispettando la struttura della favola evidenzia la capacità di individuare ed avvalorare sentimenti profondi riconoscendone l’importanza ed applicandoli, con delicata sensibilità, a contesti di vita quotidiana.

Angela ha 12 anni, il Covid-19 ha coinciso con la perdita del suo papà che in qualche modo racconta nella favola e in tutti quegli abbracci che il piccolo procione «dimentica» di dare al capo famiglia dandoli per scontati.

Per la fascia 2004/2005/2006 invece il premio è stato assegnato a Francesca Landolfi con il testo «Alla ricerca della felicità». 

La favola mette in luci l’abilità, non scontata, di guardare a sé stessi ed ai propri comportamenti con autocritica, finalizzata ad un miglioramento nell’approccio agli altri, valorizzando la ricerca di sentimenti e stimoli positivi.

Francesca ha 15 anni e partecipa al Premio da sette. Aveva voglia di comunicare qualcosa di bello, a se stessa e agli altri, come una sorta di riscatto post pandemia.

Novità di quest’edizione, l’assegnazione del Premio da parte dei creativi: il team della professoressa Manera e i più grandi del Festival, hanno scelto Emanuela Oliva autrice di «Noi che siamo d’istanti», che risulta anche tra i vicintori della categoria Affabulatori.

Emanuela, 16 anni, sa già che studierà psicologia e che tenterà la carriera di scrittrice. Simbolo di una generazione che sogna con gli occhi ben puntati a terra, ha elaborato questo testo dopo aver sofferto dell’assenza delle relazioni umane e della scuola, che non è solo apprendimento.

Per la categoria Affabulatori vincono: Annapia Coralluzzo con «Uguali ma unici», Iris Ferrara con «Futuro in fiamme» per la fascia 2004/2005/2006; Morena Coralluzzo con «Fare sentire la propria voce»; Eleonora Minutoli con «L’amore è amore», Giada Galardo con «Un brivido che vola via»; Mariafrancesca Marruso con «La tabacchina» per la fascia 2007/2008/2009; Francesco Zambrano con «Tartarughe Vs Castori», Lucia Rossomando con «Azzurra e il mostro», Andrea Fortunato con «Wolf, un amico a quattro zampe», Emanuela Petrosino con «Amici speciali» per la fascia 2010/2011/2012/2013. 

«Voglio dire grazie a tutta la squadra che fa un lavoro enorme: occuparci dei ragazzi è tutto, loro sono il centro perché da e con loro costruiamo un mondo migliore. Non mi piace pensare che oggi cali il sipario, Fabula continua perché i partecipanti da ora in poi racconteranno la loro esperienza e le loro storie ai compagni, a scuola, a casa, agli amici. La favola di Fabula continua grazie ai nostri giovani creativi», dice l’ideatore Andrea Volpe.

A chiudere il festival sono stati importanti ospiti: il direttore generale BCC Fausto Salvati, direttore sanitario dell’ospedale Pascale di Napoli, Leonardo Miscio, Emanuele De Martino e Patrizio Oliva e il giornalista Gabriele Bojano ed infine il grande Lello Arena, il quale ha raccontato mille aneddoti con Troisi: «Massimo si alzava tardi, solitamente dopo le 14, e meno male perché non ce l’avremmo fatta a raggere la sua capacità di invenzione h24. Attraverso la sua fantasia cercava di costruire un nuovo universo, ci ha sempre invitati a giocare ma seriamente. Il film che porto nel cuore? “Ricomincio da tre”. Con lui potevo fare cose che non posso fare con nessun altro. Se sognate questo mestiere fatelo solo se pensate di essere un tramite e non per la fama o i soldi».        

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