Salerno: fallimenti «congelati»,
​250 imprese a rischio

Salerno: fallimenti «congelati», 250 imprese a rischio
di diletta turco
Sabato 30 Gennaio 2021, 09:51
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Dal commercio all'edilizia, passando per il manifatturiero e il comparto dei servizi alle aziende. È questo l'universo in cui, nel 2020, si sono racchiuse le procedure di fallimento avviate da altrettante aziende. Nei dodici mesi dell'anno appena terminato, ogni tre giorni a Salerno è fallita un'impresa. Un risultato da un lato atteso, per via dei lockdown a singhiozzo che, soprattutto in determinati comparti, si sono tradotti in prolungati periodi di chiusura. Ma, dall'altro lato, è anche un risultato «previsto», e che, quindi, potrebbe avere le stesse conseguenze ipotizzate per il sistema Italia.



Il sistema economico salernitano, durante il 2020, ha registrato 113 procedure aperte di fallimento di altrettante aziende. Ma non sono queste le cifre «attese». Ad essere prevedibile, esattamente come è accaduto, è stato il confronto tra i fallimenti del 2020 e quelli del 2019. Un confronto che attesta a caratteri chiari come nel 2019 i fallimenti siano stati di più, e cioè 154. Proprio nell'anno della pandemia sanitaria ed economica, dunque, il sistema produttivo locale ha guadagnato stabilità? No, al contrario. Il calo dei fallimenti è, in realtà, un calo controllato. Dalle misure di sostegno inserite nei vari decreti governativi d'urgenza. D'altronde a lanciare l'allarme sulla situazione dei fallimenti in Italia non quelli attuali ma quelli nascosti è stata qualche giorno fa la Banca d'Italia, che ha sottolineato nella nota specifica sui fallimenti d'impresa in tempi di Covid che «nel 2020 il numero di fallimenti è, al contrario, diminuito di circa un terzo rispetto al 2019. Nella nostra interpretazione il minore numero di fallimenti (fallimenti «mancanti») dipende da due fattori. In primo luogo, vi hanno contribuito la moratoria sui fallimenti (in vigore da inizio marzo a fine giugno) e il rallentamento generale dell'attività nei tribunali in conseguenza delle misure di contenimento della pandemia. In secondo luogo continua la nota di Bankitalia - alcune delle imprese già in difficoltà prima della pandemia, e che presumibilmente sarebbero fallite in corso d'anno, potrebbero essere sopravvissute grazie alle misure di sostegno economico. Tuttavia, qualora le difficoltà di tali imprese abbiano natura strutturale è possibile che si tratti solo di fallimenti rimandati nel tempo». E le stime messe nero su bianco dalla Banca d'Italia parlano di un incremento del 60% rispetto alle cifre del 2019. E che, per Salerno, si tradurrebbe in circa 250 fallimenti praticamente in congelatore per l'anno in corso.

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Ma quali sono stati i settori più interessati dai fallimenti a Salerno nell'anno della pandemia? Stando alle rilevazioni di Infocamere elaborate dall'ufficio studi della Camera di Commercio di Salerno, nel 2020 il numero maggiore di fallimenti aperti è stato registrato nel commercio, con 29 procedure. Praticamente più di due negozi (e relative società) falliti ogni mese. Male anche le costruzioni e le attività manifatturiere, che hanno chiuso il 2020 rispettivamente con 22 fallimenti per ciascun comparto. Superano le dieci unità anche i fallimenti registrati nel settore trasporti e logistica (11 casi) e servizi alle imprese (a quota 10). Sei, infine, i fallimenti avviati nel settore turistico e ricettivo. Unico settore indenne è stato quello dell'agricoltura e delle attività connesse. Il 2021, dunque, sarà l'anno della verità, durante il quale ci saranno senza dubbio degli scossoni negli equilibri interni al sistema produttivo. Sono 10.390 aziende ovvero il 45,6% del totale delle imprese che si sono definite ancora in fase di recupero che contano di recuperare il proprio volume d'affari perso entro la fine del 2021. Prevedendo, quindi, altri undici mesi di produzione e fatturato sotto le soglie pre-Covid. Un orizzonte temporale piuttosto lungo, a cui si accompagnano altre 9.060 aziende e cioè il 39,8% del totale per le quali la ripresa continua ad essere il primo semestre del prossimo anno. In provincia di Salerno ci sono 14.420 imprese che hanno ancora problemi di liquidità, a fronte di 10.750 che non ne hanno più o, in alcuni casi, non ne hanno mai avuti. Ad essere più in crisi è l'industria dell'abbigliamento e delle calzature. Delle 860 imprese del settore contattate nell'ultimo monitoraggio del sistema Excelsior di Unioncamere, il 90% vive un momento di forte affanno finanziario.
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