L'ultimo selfie di Ines, travolta dalle onde nel fiordo di Furore: il marito si salva aggrappandosi a una fune

L'uomo ha afferrato la moglie per una mano ma non è riuscito a trattenerla

Sebastian Queroz e Ines Gomila
Sebastian Queroz e Ines Gomila
di Petronilla Carillo
Mercoledì 23 Novembre 2022, 23:00 - Ultimo agg. 25 Novembre, 07:10
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È stato il marito, Sebastian Queroz, a voler scendere le scale del fiordo nella speranza di catturare lo scatto del mare infuriato alle sue spalle ma un’onda anomala lo ha travolto. Forse non credeva che potesse essere davvero pericoloso. Forse ha semplicemente pensato di fare presto, senza alcuna conseguenza. Voleva solo portare via con sé, dall’altra parte del mondo, un ricordo travolgente.

Quando però il mare lo ha ingoiato, la moglie Ines Gomila, 36 anni, è corsa per soccorrerlo.

Ma non ci è riuscita. Anzi, anche lei è stata risucchiata da un’onda ed è finita in acqua. Probabilmente ha sbattuto la testa ed ha perso i sensi, ecco perché non sarebbe riuscita a prendere la fune che gli abitanti del posto hanno cercato di lanciarle.

Il marito, 52 anni, ha invano tentato di salvarla, in un primo momento pare che sia anche riuscito ad afferrarle la mano ma non avrebbe avuto la forza per trattenerla, così gli è sfuggita, e il corpo è andato via. Lui, invece, si è aggrappato a una cima che gli era stata lanciata dalla spiaggia ed è riuscito a ritornare sulla terraferma.

Soccorso dal 118, è stato immediatamente trasportato in ospedale, a Castiglione di Ravello, per gli accertamenti del caso: sta bene, a parte lo stato di forte choc. È questa, almeno, la ricostruzione fatta dagli operatori della guardia costiera di Amalfi che sono intervenuti via mare per cercare la donna, poi ritrovata cadavere. E così, per un selfie, la vacanza in Costiera amalfitana di una coppia argentina si è conclusa intorno alle 9 di ieri mattina, in tragedia. 

Il magistrato di turno della procura di Salerno, diretta dal procuratore capo Giuseppe Borrelli, ha aperto un fascicolo d’ufficio ipotizzando quale causa del decesso della giovane turista argentina l’annegamento per caso fortuito. Un passaggio tecnico da protocollo dal momento che in quella zona vi erano i cartelli che indicavano il pericolo e vietavano la discesa in caso di mare mosso. Come ieri, appunto.

Il medico legale incaricato dal sostituto procuratore Katia Cardillo ha anche eseguito l’esame esterno della salma, al momento ancora ospitata nell’obitorio dell’ospedale di Castiglione di Ravello, ipotizzando appunto l’annegamento. Non ci saranno, dunque, iscritti nel registro degli indagati anche se gli inquirenti attendono di poter sentire la versione del maritodella vittima per capire bene cosa possa essere accaduto. Potrebbe essere proprio lui, una volta accertata l’esatta dinamica, a finire sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti. La coppia era ospite di un b&b di Positano ma ieri mattina marito e moglie si erano spostati per ammirare le altre bellezze della Costiera. 

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«Stavo passeggiando con il cane quando ho sentito urlare - racconta Luigi Perrelli, uno dei residenti immediatamente intervenuto in soccorso della coppia - Mi sono affacciato e ho visto due persone in mare. Sono corso a prendere una corda e mi sono precipitato per le scale fin giù alla passerella. L’ho lanciata in acqua e ho gridato all’uomo di afferrarla. Il mare faceva paura, non riusciva a salire. Alla fine con qualche rischio sono riuscito a tirarlo su mentre il corpo della moglie giaceva a pelo d’acqua... forse nella caduta è stata colpita alla fronte. Improvvisamente la donna è stata avvolta dalle onde e portata fuori. È stato terribile soprattutto sentirsi impotenti di fronte alla forza del mare». Nel 2018 un’altra turista morì a Praiano nella passeggiata che dalla Praia porta all’ex locale Africana. In quella circostanza non c’erano i cartelli che avvertivano del rischio.

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