Luci d'artista, la rivincita dei limoni:
«Sì, accesi sono un'altra cosa»

Luci d'artista, la rivincita dei limoni: «Sì, accesi sono un'altra cosa»
di Giovanna Di Giorgio
Sabato 10 Novembre 2018, 12:00 - Ultimo agg. 14:43
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L'orologio, quando finisce il countdown e le luci si accendono, segna le 17.13. Due numeri che, tra Smorfia napoletana e immaginario collettivo, non sono promessa di eventi propizi. Ma basta poco perché, nella villa comunale, la sorpresa prenda il posto dello scetticismo riservato alla vigilia ai francesi della Blachere Illumination. Lo stesso scetticismo che, probabilmente, fa dell'inaugurazione di Luci d'artista 2018 un evento sottotono. E se la scelta di starsene a casa dipende in parte della mancanza di un testimonial in grado di rinfocolare la curiosità, poco c'entra l'assenza dell'ultimo momento del governatore Vincenzo De Luca. Nel giardino della città non c'è la ressa degli anni passati. Ma il calore, quando l'oceano e le sue creature prendono forma, non manca. Misto allo stupore dell'inatteso. Già, perché il «non me lo aspettavo» diventa la frase più ripetuta, un mantra capace di passare di bocca in bocca non appena, girando lo sguardo qua e là, si ha percezione del contesto. «Le installazioni sembravano poche e disposte male, invece l'effetto è molto diverso», commenta un gruppo di uomini con espressione compiaciuta.
 
Le creature marine, dai delfini agli squali passando per l'orca e il pesce spada, riempiono la villa comunale, alternandosi a coralli rossi e blu. Non sono numerose, ma la collocazione evidentemente ben studiata, insieme alle luci e alle stelle intermittenti che pendono dagli alberi, non lasciano la villa sguarnita in nessuno dei suoi angoli. Il resto lo fanno i tradizionali tunnel e, soprattutto, le suggestive luci pendenti all'ingresso principale. Ma sembra convincere anche l'illuminazione sugli alberi di via Roma dove, insieme al dorato, fa capolino l'azzurro del mare. Del resto, il mare è il tema dominante dell'edizione numero 13 di Luci d'artista. Basta mettere piede nel centro storico per averne la certezza. Da via Portacatena a via Mercanti, passando per via Botteghelle a via Duomo, da piazza Sant'Agostino a via Masuccio Salerntiano, è tutto un camminare in apnea tra coralli, conchiglie, alghe, onde e meduse multicolori e dagli effetti cangianti. Perché sono il movimento e la dinamicità delle installazioni a fare la differenza, l'intermittenza dei coralli e il danzare delle onde a trasmettere la sensazione della vitalità che permea i fondali marini.

«Mai come quest'anno è vero che andavano viste accese», commenta un'anziana signora. Che sembra consolarsi così dalla delusione per l'assenza di De Luca: «Peccato dice ammiccando alla sua amica pensavamo di trovarlo». Invece, a guidare la classica processione è Enzo Napoli, contornato da consiglieri e assessori, e seguito pure dal responsabile della multinazionale francese. Il sindaco si guarda intorno e sorride: «A me piacciono», ripete. E non rinuncia a una foto insieme alla sua compagine amministrativa, «come fossimo una squadra di calcio», proprio davanti al grande acquario di piazza Sant'Agostino. Dove pullulano ippocampi e pesciolini multicolori. Il vero banco di prova, manco a dirlo, sono i limoni del corso. Perché, tutto sommato, i cherubini del duomo e i delfini avevano superato la prova anche da spenti. Quando la carovana capitanata da Napoli fa capolino su corso Vittorio Emanuele, sembra udirsi un sospiro di sollievo collettivo. Anche gli agrumi progettati in omaggio alla Costa d'Amalfi non fanno rimpiangere le luci degli anni passati. Ma è per il tempio di piazza Flavio Gioia che la curiosità tocca il culmine. Così, l'«ohhh» che accompagna lo switch on è la conferma che, anche lì, la Blachere ha superato l'esame. E mentre il supervisore d'oltralpe gongola, la gente scatta fotografie e selfie. Neppure il tempo che il sindaco faccia i suoi saluti e bolli le luminarie 2018 come «eleganti», che già c'è la fila per la foto ricordo al cospetto del tempio di Nettuno e del dio del mare nel suo carro trainato da unicorni. Ma anche per ammirare la fontana con i delfini, protetta dalla imponente costruzione come fosse la statua della divinità da venerare.

Gaetano e Teresa ammirano il tempio: «Viviamo a Salerno da 53 anni raccontano e Luci d'artista ci piace». Quest'anno «più degli anni passati», dice lei. E il marito rincara la dose: «Mi piace anche che siano tutte nuove, sennò la gente a Salerno non viene più». Un'altra coppia, invece, è più scettica: se la donna è convinta, il consorte un po' meno: «Preferivo quelle dell'anno scorso». Belle o no, la Rotonda è tutta un pullulare di persone che scattano fotografie e selfie. Davide, invece, ha le idee chiare: «Sono eleganti, meno pacchiane degli anni scorsi. E si vede che c'è la mano di chi guarda Salerno da fuori. I francesi sono stati bravi a trasformare in luminarie tutto ciò che un turista si aspetta dal nostro territorio: il mare, i templi di Paestum e i limoni della costiera». Poi chiosa: «I cuori sono l'unica nota che non comprendo». Eppure, i grandi cuori multicolori e cangianti sembrano l'attrattore numero uno. Il posto preferito per scattarsi il selfie-ricordo. «Non mi dispiacciono commenta Luigia E devo ammettere anche che non me lo aspettavo, non lo avrei mai detto. Invece dice mentre continua a scattare fotografie ai limoni queste luminarie abbelliscono e valorizzano la città in punta di piedi, con delicatezza». Ma non sono tutti d'accordo: «I cuori si potevano evitare - sorride un passante un po' contrariato Almeno si poteva evitare di farli colorati così. Sarebbero stati meglio verdi e gialli, come i limoni». Non solo corso Vittorio Emanuele: c'è pure chi non rinuncia a controllare l'effetto che fanno i delfini sulla scogliera. Che, tuttavia, restano spenti per un bel po'. Fino a quando non arrivano i tecnici, seguiti dal francese della Blachere, a risolvere il problema e a far saltare liberi tra i frangiflutti gli energici mammiferi di mare. Pure nella zona Orientale della città l'accensione registra qualche intoppo. A Pastena, per ben tre volte Napoli prova, con i bambini in attesa di vedere animati gli amici di Frozen, a far accendere le luci. Invano. «Forse non è stata pagata la bolletta», scherza. Ma ci vogliono dieci minuti e l'arrivo dei tecnici per far arrivare il Natale anche in piazza caduti di Brescia.
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