Rivoluzione Luci d'artista,
due bandi e grandi firme

Rivoluzione Luci d'artista, due bandi e grandi firme
di Giovanna Di Giorgio
Sabato 16 Aprile 2022, 08:20
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Più che una svolta sarà una rivoluzione. Perché a 17 anni dalla prima edizione, le Luci d'artista saranno davvero d'artista. Con tanto di grandi firme. Già. Non più luminarie sostanzialmente da catalogo proposte e realizzate dalla ditta vincitrice. Ma opere appositamente disegnate da chi di arte si occupa per professione. Infatti, prima di bandire la gara necessaria a individuare la ditta che realizzerà materialmente le luminarie, con un affidamento diretto il Comune di Salerno darà mandato a un progettista o, più probabilmente, a una società di progettazione di realizzare, appunto, il progetto di Luci d'artista 2022/2023. Un doppio bando, dunque, prima per individuare architetti e artisti in grado di ideare l'evento e poi per trovare la ditta che darà forma a quel progetto. Dopo Bohigas, Bofill, Hadid e pure Vignelli, Salerno potrebbe avere uno o più archistar delle Luci d'artista. Il meccanismo ideato dal settore Mobilità urbana, Trasporti e Manutenzioni a cui la giunta ha dato mandato di attivare le procedure necessarie per lo svolgimento delle edizioni 17, 18 e 19 di Luci d'artista ricalca quello utilizzato per la realizzazione delle grandi opere. Quelle griffate che tanto piacevano (e piacciono) all'ex sindaco Vincenzo De Luca. Che, come più volte ha ribadito, è pure il vero direttore artistico di Luci d'artista.



Ma come funzionerà la procedura per la prima volta messa in piedi dal Comune? Ebbene, nell'arco di un mese gli uffici (il responsabile unico del procedimento è Gabriele Pennimpede) individueranno un progettista o una società di progettazione che, in base ai desiderata dell'amministrazione, metterà su il disegno della prossima edizione dell'evento.

Del resto, per la prima volta è la stessa giunta a chiedere «almeno tre opere firmate da artisti di riconosciuta fama». Da qui l'idea di individuare «professionalità di adeguata esperienza e capacità artistica da dedicare all'iniziativa» a cui affidare la progettazione di servizi per l'ideazione di opere e figure luminose. Il progettista (o la società di progettazione) sarà individuato attraverso la piattaforma Mepa e gli sarà dato mandato attraverso un affidamento diretto. Il Decreto Semplificazioni, infatti, prevede l'affidamento diretto per «servizi di ingegneria e architettura e l'attività di progettazione di importo inferiore a 139.000 euro. In tali casi si legge nella determina - la stazione appaltante procede all'affidamento diretto, anche senza consultazione di più operatori economici». Il compenso previsto, infatti, ammonta a 132.000 euro, oltre oneri previdenziali e Iva (in tutto, circa 167mila euro). Tra i requisiti richiesti per poter ambire al ruolo di archistar delle luci c'è «l'aver eseguito nell'ultimo quinquennio servizi di progettazioni analoghi». Luci d'arista anche quest'anno è stato inserito dalla Regione Campania nella Programmazione POC 2022 per l'importo di 2 milioni di euro. Soldi che serviranno per lo più a pagare la ditta che poi materialmente realizzerà le luminarie appositamente disegnate. Realizzato il progetto e avuto il placet dell'amministrazione, il Comune procederà a un secondo bando, quello necessario a individuare la ditta che si occuperà anche di montaggio, smontaggio e manutenzione delle installazioni, oltre che della loro realizzazione, per tre annualità. A differenza del progettista, ingaggiato solo per l'anno in corso.

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Dagli uffici trapela l'idea che, di anno in anno, si provvederà a un cambiamento del 30% delle opere luminose. Che, evidentemente, saranno a loro volta disegnate da progettisti appositamente individuati. La nuova procedura messa su dal Comune non solo evita di dare alla ditta che realizza le luminarie eccessiva libertà nell'esecuzione delle opere, ma evita anche di incappare nelle contestazioni mosse dall'Anac riguardo all'ultima edizione dell'evento.
 

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