Salerno, dieci i nuovi consiglieri
e in assise altrettanti se ne vanno

Salerno, dieci i nuovi consiglieri e in assise altrettanti se ne vanno
di Carmen Incisivo
Mercoledì 6 Ottobre 2021, 08:04 - Ultimo agg. 11:39
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Succede che si perde anche se si è corso nella coalizione che non solo è risultata vincente ma ha anche preso il premio di maggioranza che attribuisce ben 22 posti in Consiglio comunale, consolidando per il neo-sindaco bis una maggioranza larghissima e granitica che dovrebbe consentire di affrontare serenamente i prossimi cinque anni di governo cittadino. Succede anche che ci sono due tipologie di delusi: quelli che sperano ancora di farcela sulla base dello scorrimento della lista in caso di attribuzione di assessorati e conseguenti dimissioni da consiglieri; e quelli che, invece, sanno già che c'è poco o nulla da fare. Sono le porte girevoli della politica che, nonostante ipotesi, proiezioni e tante buone intenzioni, devono arrendersi all'ineluttabilità del risultato consegnato dalle urne. Per dieci uscenti ci sono dieci volti nuovi nell'assise comunale appena rinfrescata dai cittadini salernitani. Difficilissimo che i dieci novelli consiglieri possano strappare un posto in giunta ma, considerato quanto la battaglia fosse ardua, c'è già da festeggiare.

Le new entry del Consiglio comunale che guiderà Salerno fino al 2026 sono Pasquale Criscito e Vittoria Cosentino eletti nei Progressisti; Rino Avella e Filomeno Di Popolo nei Socialisti; Tea Luigia Siano e Giuseppe Gallozzi rispettivamente per Salerno con Voi e Per Persone e Comunità.

Entrano in consiglio comunale per la prima volta anche i candidati sindaco Elisabetta Barone e Michele Sarno. Esordio anche per i grillini che eleggono Claudia Pecoraro e Catello Lambiase. La maggioranza, in termini di attribuzione dei seggi, è così composta: sette ai Progressisti per Salerno con Loffredo, Galdi, Fiore, Caramanno, Cosentino, De Maio e Sorrentino; cinque a Campania Libera con Memoli, Ferrara, Santoro, Criscito e Carbonaro; tre a Salerno per i Giovani con De Roberto, Di Carlo e Polverino; tre al Partito Socialista Italiano con Natella, Avella e Di Popolo; due a Popolari e Moderati con Falcone e Zitarosa; uno a Salerno con Voi con Siano; uno a Per Persone e Comunità con Giuseppe Gallozzi. Dieci, invece, i seggi della minoranza che comprende anche i candidati sindaco Sarno, Barone e Cammarota. La Barone potrà contare su quattro consiglieri, due da Oltre con Pessolano e Naddeo e due dal Movimento 5 Stelle con Lambiase e Pecoraro. Sarno ha eletto tre consiglieri con le liste Fratelli d'Italia, Forza Italia e Prima Salerno che sanciscono il ritorno in Consiglio di Ventura, Celano e Santoro. 

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Da destra a sinistra restano fuori Pietro Damiano Stasi che dalla maggioranza ha tentato, senza successo, di passare all'opposizione scegliendo di candidarsi con Michele Sarno nella lista di Fratelli d'Italia; Leonardo Gallo che proviene dallo stesso gruppo consiliare di Stasi, quello dei Moderati, e che ha supportato Elisabetta Barone con la lista Oltre; Peppe Ventura, che faceva parte dei consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza, ha portato in dote alla Barone la lista Davvero Verdi ma neanche lui è riuscito a rientrare in consiglio. Ce l'aveva fatta nel 2016 riuscendo almeno ad eleggere se stesso grazie alla lista Salerno di tutti, il candidato sindaco Gianpaolo Lambiase che, stavolta, dovrà seguire i lavori del Consiglio da esterno. Naturalmente le esclusioni consegnate dalle urne riguardano anche la maggioranza anche se, per qualcuno, potrebbe configurarsi uno scorrimento dovuto alla nomina di assessori da parte del sindaco Enzo Napoli: non bastano le performance di Ermanno Guerra, Rosa Scannapieco, Sara Petrone ed Eugenio Stabile nella lista dei Progressisti per Salerno e non sono sufficienti neanche quelle di Paolo Ottobrino e Veronica Mondany. In realtà restano fuori, benchè nella precedente consiliatura siano stati nominati assessori esterni in quanto tecnici, anche Luigi Carmelo Della Greca e Antonia Willburger che in questa competizione elettorale avevano deciso di candidarsi, rispettivamente, nella lista Progressisti per Salerno e Partito Socialista Italiano. Ma entrambi potrebbero comunque rientrare, il primo come assessore al bilancio - ruolo affidatogli da Napoli che ha sempre confermato la sua fiducia - la seconda grazie a uno scorrimento perché risulta essere la prima dei non eletti del garofano rosso. Ora la prossima partita è tutta giocata sull'attribuzione degli assessorati che, stando ai precedenti, ai voti ed alle voci che già si rincorrono, dovrebbero essere così ripartiti: tre ai Progressisti, uno ai Socialisti, uno ai Moderati, uno a Campania libera e uno a Salerno per i giovani. In questo caso i papabili sono Mimmo De Maio, Dario Loffredo, Angelo Caramanno, Massimiliano Natella, Gaetana Falcone, Paky Memoli e Paola De Roberto. 

Possibile che in gran parte sia mantenuto un assetto già consolidato ma con qualche modifica: uno tra De Roberto e Loffredo alle politiche sociali e Natella al commercio. Alessandro Ferrara dovrebbe restare presidente del Consiglio comunale ma la grana vicesindaco è già pronta a scoppiare, perché l'idea era nominare Paky Memoli ma Loffredo pure coltiva ambizioni in tal senso e bisognerà scegliere. Se le prime ipotesi trovassero conferma entrerebbero, grazie allo scorrimento, Alessandra Francese, Sara Petrone, Ermanno Guerra, Salvatore Telese, Pino D'Andrea, Antonia Willburger e Barbara Figliolia.

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