C’è carenza di sangue negli 13 ospedali della provincia di Salerno, non solo nelle strutture periferiche che dispongono dell’emoteca, ma nella stessa azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona della città capoluogo. Questa condizione, diventata grave nelle ultime settimane, sta determinando notevoli ritardi e a volte la cancellazione con il rinvio di interventi chirurgici programmati.
L’ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Salerno lancia un appello prima di tutto alla popolazione e alla sensibilità dei singoli individui, poi ai medici di famiglia, perché si facciano portatori della richiesta di aiuto presso i loro pazienti. «Donare il sangue – ha dichiarato il presidente dell’ordine Giovanni D’Angelo – significa, per ciascuno di noi, donare la vita a qualcuno e quel qualcuno potrebbe essere un membro della nostra famiglia.
«La banca del sangue deve essere sempre fornita per poter servire all’occorrenza e in tempo tutti gli ospedali del nostro territorio con e senza emoteca. Non lasciamo che siano solo i volontari dell’Avis a occuparsi di questo importante aspetto della vita di tutti noi e rechiamoci anche nei centri, in primis quelli più grandi, quali San Leonardo, l’ospedale di Nocera, l’ospedale di Eboli, e via via, di Battipaglia, Polla fino a Vallo, dove è possibile sempre donare il sangue rispettando un opportuno digiuno». Possono donare il sangue le persone che non abbiano ancora compiuto i 60 anni se trattasi di prima donazione, 65 anni per i donatori abituali.