Era stata nominata dal tribunale di Salerno amministratrice di sostegno di un anziano professore di 87 anni ritenuto ormai incapace di gestire i propri beni. Approfittando di quella nomina avrebbe distratto a proprio vantaggio somme per 130mila euro complessivi. Si è presentata ieri mattina davanti al gup Piero Indinnimeo per il rito abbreviato la 43enne salernitana raggiunta lo scorso novembre, al termine di una complessa attività investigativa, dalla misura dell’interdizione dai pubblici uffici. La donna, assistita dagli avvocati Silverio Sica ed Ester Miglino, risponde di peculato, omissione di atti d’ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale.
Secondo la tesi della Procura la psicologa salernitana, nell’espletamento del suo incarico di amministratore dei beni patrimoniali della persona incapace, avrebbe indotto in errore il giudice tutelare attraverso la produzione di documenti falsi e l’omissione di informazioni rilevanti e obbligatorie - come un tardivo rendiconto – distraendo a proprio vantaggio, somme per oltre 130mila euro, alcune legati a buoni fruttiferi.