Salerno, rubati tre furgoni: allerta terrorismo

Salerno, rubati tre furgoni: allerta terrorismo
di Valentino Di Giacomo
Martedì 21 Novembre 2017, 10:19 - Ultimo agg. 11:50
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Tre furgoni sono stati rubati nella notte di domenica scorsa in un'autorimessa della provincia di Salerno. E se fino a pochi anni fa questo genere di furti erano seguiti dalle forze dell'ordine come un crimine di routine, oggi, ai tempi dell'incubo del terrorismo islamico, la questura ha dovuto emettere un allarme verso tutti i posti di polizia italiani. Il documento diffuso dal questore parla chiaro: «Massima attenzione, tre autocarri rubati Fiat Ducato di colore bianco con scritta laterale in rosso Snam Gas. Non si esclude eventuale utilizzo per terrorismo».
Al momento si tratta solo di normali misure preventive, dalla questura minimizzano l'accaduto anche per non creare futili allarmismi. Il protocollo anti-terrorismo prodotto circa un anno fa dal Viminale obbliga tutte le caserme e i posti di polizia a prestare la massima concentrazione in casi del genere, soprattutto da quando l'Isis ha iniziato ad utilizzare la tecnica del «car jihad» dall'attentato di Nizza alla strage sulle ramblas di Barcellona. Diventa quindi enormemente importante per le forze dell'ordine comprendere se il furto dei furgoni sia da derubricare ad episodio di normale criminalità oppure se si tratta di un colpo effettuato da soggetti radicalizzati che hanno intenzione di usare i mezzi per compiere attentati. Di sicuro l'allerta in Italia non è mai stata così alta e lo dimostra l'attenzione che gli agenti di polizia devono prestare a questo genere di episodi.

 

I furgoni potrebbero essere portati dovunque e anche nel Salernitano il Natale è l'occasione per i mercatini e, soprattutto, della manifestazione divenuta ormai un vero e proprio cult - «Luci d'artista» che attrae migliaia di turisti in città. Sul furto indaga ora la procura anti-terrorismo perché si teme che i mezzi possano essere utilizzati per essere lanciati ad alta velocità sulla folla. È quanto accadde anche lo scorso anno, proprio in occasione dei mercatini di Natale, a Berlino quando Anis Amri causò dodici vittime. Nessun Paese è al sicuro.
Nonostante la questura abbia attivato tutte le procedure per ritrovare i tre furgoni, anche valutando il rischio terrorismo, si preferisce però usare la massima cautela. «Non esistono segnali concreti che i tre mezzi siano stati rubati per scopi terroristici affermano fonti della questura ma ovviamente non possiamo sottovalutare alcun pericolo in momenti così particolari per la sicurezza del Paese».
Negli ultimi tempi, pur non essendo stato innalzato il livello di allerta (comunque già alto), l'attenzione verso potenziali attentati da parte dell'Isis è più robusta del solito. Le intelligence di altri Paesi, in particolare gli 007 belgi, hanno diramato diversi allarmi indicando nei loro report che cellule del Califfato sono state attivate per colpire in Europa, non escludendo anche l'Italia tra i potenziali obiettivi. Roma, Bologna, Genova e Napoli sono risultate essere le città dove si sarebbero registrate alcune comunicazioni sospette.
Non è la prima volta che un furto diventa oggetto di attenzione per i reparti dell'Antiterrorsimo. Lo scorso settembre in provincia di Cremona furono rubati da un deposito trentaquattro fusti contenenti materiale infiammabile per un peso complessivo di 175 chili. Anche allora il furto fu considerato anomalo perché i fusti trafugati non avevano un valore economico molto importante, ma sicuramente un altissimo potenziale distruttivo se utilizzati in maniera impropria. Oltre che del composto chimico, un derivato del benzene, anche in quell'occasione i ladri riuscirono ad impossessarsi di un camion e di un'autovettura. Furti che anche allora obbligarono il questore di Cremona a diffondere un comunicato di allerta a tutti i colleghi sul territorio nazionale. È la strategia dell'Isis: costringere le forze dell'ordine ad un enorme stress e metterli nelle condizioni di non sottovalutare alcuni tipo di segnale. A Cremona come a Salerno. Soprattutto da quando la propaganda del Califfato ha intensificato le proprie minacce individuando come obiettivo primario proprio l'Italia e, soprattutto, Roma come capitale del cristianesimo. Ma, come già accaduto in altri Paesi europei, i lupi solitari dell'Isis potrebbero colpire ovunque: non solo nelle maggiori città ma anche in città più remote.
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