Ricorso al Tar contro i rifiuti tunisini,
il Comune di Serre blocca la Provincia

Ricorso al Tar contro i rifiuti tunisini, il Comune di Serre blocca la Provincia
di Pasquale Sorrentino
Venerdì 15 Aprile 2022, 08:24 - Ultimo agg. 20:40
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Verrà presentato oggi il ricorso per bloccare l'ordinanza della Provincia di trasportare i 213 container di rifiuti italo-tunisini dal porto di Salerno all'area militare di Persano. Il Comune di Serre ha dato mandato all'avvocato Oreste Agosto di procedere per bloccare dal punto di vista burocratico il trasferimento degli oramai famigerati rifiuti tornati Italia dopo un anno e mezzo di sequestro in Tunisia. La prima mossa del legale è stata quella fare richiesta di accesso agli atti che hanno portato la Provincia a decidere per il trasferimento nell'area militare di Persano, poco distante dalla caserma Giuseppe Garibaldi. Un'area che - leggendo le 12 pagine dell'ordinanza firmata dal presidente Michele Strianese - è stata preparata per accogliere questi rifiuti, anche in seguito a un sopralluogo propedeutico. Su questo punto e altri, l'avvocato delegato dal Comune di Serre, intenderà battere nel ricorso che presenterà al Tar nelle prossime ore.

Tra gli aspetti che sin dall'inizio hanno toccato il sindaco Franco Mennella c'è stato lo «sgarbo istituzionale» del primo sopralluogo a Persano da parte della Regione Campania, con il vice presidente Fulvio Bonavitacola, e gli altri enti preposti, compresi vertici dell'esercito, durante il quale il Comune di Serre non fu convocato. «Uno degli atti gravissimi di questa vicenda», ha rimarcato l'avvocato Agosto.

«Il Comune di Serre non è stato mai coinvolto nell'iter decisionale, così come tutte le altre amministrazioni della Piana del Sele, una scelta così importante va quanto meno condivisa e deve coinvolgere tutte le istituzioni che ne fanno parte». Sul ricorso il legale non lascia ancora trasparire molti particolari, anche perché la mole di documenti che si porta avanti questo intrigo internazionale obbliga un studio di estrema attenzione. Di certo, tra gli aspetti portati all'attenzione dei giudici del Tribunale amministrativo, la presenza del container numero 213. Ovvero il contenitore in più arrivato dalla Tunisia sul quale lo stesso Bonavitacola disse che avrebbe chiesto lumi alle istituzioni tunisine e che potrebbe contenere materiale combusto (la parte di rifiuti bruciata nella sede della Soreplast, la ditta che con la Sra ha dato il via all'affare?). Non solo. La poca chiarezza sul luogo della caratterizzazione dei rifiuti, operazione che potrebbe avvenire a Persano stesso, e non in un'area differente, sarà un altro aspetto che il Comune di Serre vorrà chiarire con carte bollate.

Così come il mancato rispetto del protocollo firmato dall'amministrazione, dalla Regione e da altri enti all'indomani dell'emergenza rifiuti. Protocollo che garantiva che non sarebbero stati portati più rifiuti a Serre. «Il comune ha già dato - ha affermato l'avvocato Agosto - e lo fatto reiteratamente con i rifiuti, capiremo se quel protocollo è stato violato». Sono diversi quindi gli aspetti che l'avvocato nominato dal Comune dovrà approfondire. «Sono già diversi i vizi che abbiamo individuato e che andremo a sottolineare nel ricorso che presenteremo nel giro di poche ore». I primi viaggi, al netto del ricorso che verrà presentato dal Comune di Serre, sono previsti tra martedì e mercoledì prossimi.

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Sul via libera del presidente della Provincia alla partenza dei containers, interviene anche il questore della Camera e deputato Edmondo Cirielli: «E dopo De Luca ci pensa il suo fido Strianese e quindi il Pd a mortificare per l'ennesima volta la provincia di Salerno, e in particolare la Piana del Sele. Anche il presidente della Provincia, esattamente come il governatore della Campania, impone le proprie scelte, senza mai negoziarle, mentre il pm Montemurro attende ancora chiarimenti dalla Regione circa l'idoneità del sito militare alle operazioni di quartatura». Da FdI attacca anche il senatore Iannone: «Una vergogna, la magistratura deve fare piena luce su questa vicenda».
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